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Cosa è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: evacuati 264 soldati dall'acciaieria Azovstal

L'evacuazione dell'acciaieria Azovstal di Mariupol è stata confermata da Zelensky: "Gli eroi ucraini ci servono vivi"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nella notte tra il 16 e il 17 maggio, 264 soldati ucraini sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal di Mairupol. È la fine di un assedio durato 82 giorni,  praticamente dallo scoppio della guerra in Ucraina. L’operazione è stata confermata dal presidente Volodymyr Zelensky che in video-messaggio ha sottolineato che “gli eroi ci servono vivi”.

L’evacuazione dell’acciaieria Azovstal di Mariupol

“Grazie al lavoro dei militari delle forze armate ucraine, dell’intelligence, della squadra dei negoziati, del Comitato internazionale della Croce Rossa, e dell’Onu. Speriamo di poter preservare la vita dei nostri ragazzi” ha dichiarato Zelensky su Telegram parlando dei difensori di Mariupol.

“Tra di loro ci sono dei feriti gravi. A loro viene fornito aiuto. Voglio sottolineare che gli eroi ucraini servono all’Ucraina vivi. È iniziata l’operazione per far tornare i nostri militari a casa. È un lavoro che richiede delicatezza e tempi”.

Nella serata di lunedì una decina di pullman con a bordo i militari ucraini che erano assediati nell’acciaieria di Azovstal hanno lasciato lo stabilimento. Come riferito dallo Stato Maggiore di Kiev, tra i 264 soldati, 53 feriti gravi sono stati condotti in territorio russo, a Novoazovsk, per ricevere assistenza medica, e 211 altri combattenti portati a Olenivka, nel territorio controllato dai separatisti filorussi di Donetsk, per poi essere affidati alle forze ucraine in uno scambio di prigionieri.

La guarnigione ‘Mariupol’ ha portato a termine la sua missione di combattimento. Il Comando militare supremo ha ordinato ai comandanti delle unità di stanza ad Azovstal di salvare la vita del personale”, ha annunciato lo Stato maggiore ucraino attraverso i social, precisando che “le iniziative di soccorso ai difensori rimasti sul territorio dell’Azovstal continuano”.

Un’immagine di uno dei soldati ucraini asserragliati nell’acciaieria, diffusa dal battaglione Azov

L’evacuazione dell’acciaieria Azovstal di Mariupol

“I difensori di Mariupol hanno eseguito un ordine, respingendo il nemico per 82 giorni, nonostante tutte le difficoltà” ha dichiarato così il comandante del reggimento Azov, Denis Prokopenko, in un video pubblicato su Telegram, in cui sottolinea che la loro difesa di Mariupol ha permesso che “nel frattempo l’esercito ucraino si riorganizzasse, addestrasse più personale e ricevesse armi dai Paesi partner“. Per salvare vite umane, ha aggiunto “l’intera guarnigione di Mariupol sta attuando la decisione approvata dal Comando militare supremo e spera nel sostegno del popolo ucraino”.

Bombardamenti sulla città di Leopoli, l’attacco più massiccio dall’inizio della guerra

Nella notte, la città di Leopoli nell’Ucraina occidentale, a circa 70 km dal confine con la Polonia, avrebbe subito il più potente attacco missilistico dall’inizio dell’invasione russa.

Secondo quanto riportato dal sindaco di Leopoli, Andriy Sadovy, non ci sono notizie confermate su missili che hanno colpito la città, ma il primo cittadino ha invitato tutti gli abitanti a stare al riparo: “Ringraziamo chi mantiene i nostri cieli al sicuro! Al mattino daremo informazioni più accurate. Abbiate cura di voi e non ignorate gli allarmi antiaerei”, ha detto in un messaggio diffuso sui social.

Il capo dell’Ova di Leopoli, Maksym Kozytskyi, ha promesso di pubblicare i dati sull’attacco il prima possibile, ma intanto ha lanciato ai propri concittadini un appello a “non filmare, fotografare o diffondere speculazioni da canali e gruppi Telegram non testati”.

Esplosioni si sono verificate anche a Novoyavorivsk, nella regione di Leopoli, come riferito dal sindaco Volodymyr Matseliukh: “I residenti della città e dei villaggi della comunità di Novoyavorivsk stanno sentendo esplosioni di nuovo nel nostro territorio. Ora non posso dire esattamente dove si trovassero, ma le esplosioni si sentono”, ha detto esortando i residenti a non lasciare i rifugi e ad attendere informazioni ufficiali.

Fonte foto: ANSA

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