Condannata per l'omicidio dei suoi 4 figli, graziata dopo 20 anni di carcere: forse non li ha uccisi lei
Alla base della scarcerazione ci sono prove scientifiche che dimostrerebbero l'innocenza della donna nella morte dei 4 figli, avvenuta in un decennio
In Australia potrebbe essere avvenuto un grave errore giudiziario. Una donna accusata dell’omicidio dei suoi 4 figli, Kathleen Folbigg, è uscita dal carcere dopo aver scontato 20 anni dei 30 ai quali era stata condannata. Il Procuratore ha ordinato sua scarcerazione dopo aver riscontrato “ragionevoli dubbi” sulla sua colpevolezza alla luce di nuove prove schiaccianti.
La vicenda
Dopo essere stata accusata della morte dei suoi 4 figli, Kathleen Folbigg era stata definita la peggiore serial killer d’Australia.
La pena detentiva di 30 anni che stava scontando, era stata decisa dai giudici nel 2003 per le pesanti accuse che pendevano a suo carico.
I figli Caleb e Patrick e le figlie Sarah e Laura erano morti tutti improvvisamente, ancora neonati, nell’arco di 10 anni tra il 1989 e il 1999.
Il più piccolo di loro, Caleb, era morto dopo soli 19 giorni, mentre l’ultima morte sospetta era stata quella di Laura, a 18 mesi.
Per queste morti sospette, Folbigg era stata ritenuta responsabile, accusata di aver soffocato i propri figli.
La scarcerazione
Eppure, la donna potrebbe essere innocente per tutte e 4 le morti e il suo potrebbe rappresentare uno dei più gravi errori giudiziari del paese.
Folbigg è stata graziata dopo aver trascorso 20 anni di carcere in Australia, nel Clarence Correctional Center.
Ad aprile del 2023, il procuratore generale del New South Wales, Michael Daley, si è rivolto al governatore per chiedere la grazia incondizionata per la donna, che è stata poi concessa.
La decisione è arrivata sulla base dei risultati preliminari di un’inchiesta che ha sollevato “ragionevoli dubbi” sulla colpevolezza di Folbigg.
“Questo è stato un terribile calvario per tutti gli interessati e spero che le nostre azioni di oggi possano porre fine a questa questione di 20 anni”, ha detto Daley.
“Credo che tutti noi dobbiamo metterci nei panni della Folbigg e darle lo spazio di cui ha bisogno per andare avanti con la sua vita, senza molestarla o perseguitarla in alcun modo. È stato un calvario lungo 20 anni per lei. Le auguriamo ogni bene per il resto della sua vita”, ha dichiarato Daley.
Della scarcerazione sarebbe stato informato anche l’ex marito della Folbigg e padre dei bambini.
Le nuove prove
Nuove prove scientifiche suggeriscono che la morte dei figli non dipenderebbe da cause esterne, ma da cause naturali.
La stessa madre aveva continuato a sostenerlo negli anni del processo giudiziario, dichiarandosi sempre innocente.
I nuovi studi hanno dimostrato che in famiglia era presente una particolare mutazione genetica, riferita al gene Calm2, causa di aritmie cardiache.
La mutazione, che è stata riscontrata con l’analisi del Dna della donna e delle due bambine decedute, sarebbe stata trasmessa ai figli dalla madre, che ne è portatrice sana.
Uno dei massimi esperti nella ricerca sulle aritmie, Peter Schwartz, nominato come consulente dal giudice, ha sostenuto che “le mutazioni sul gene Calm2 influiscono sulla trasmissione del segnale elettrico nel cuore”.
Nel 2013 era stato dimostrato “che mutazioni su questo gene possono provocare morte improvvisa nei bambini, soprattutto in quelli molto piccoli” ha aggiunto il cardiologo.