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Chi è Yevgeny Prigozhin, l'ex "cuoco di Putin" e capo del gruppo Wagner che ha tradito il Cremlino

La svolta di Wagner riaccende i riflettori su Yevgeny Prigozhin, l'ex "cuoco di Putin": chi è e come è arrivato a capo del gruppo di mercenari

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

I recenti stravolgimenti sul fronte russo della Guerra in Ucraina riaccendo i riflettori su Yevgeny Prigozhin, l’ex “cuoco di Putin” ora a capo della milizia privata Wagner che sarebbe pronta ad avanzare verso Mosca. Dagli inizi come imprenditore al ruolo nelle elezioni americane: la sua storia.

Il carcere, i ristoranti e l’incontro con Putin

Yevgeny Prigozhin oggi è uno degli oligarchi russi al centro della Guerra in Ucraina e di diversi altri fronti caldi in tutto il mondo con il suo gruppo Wagner, ma gli inizi sono stati molto diversi. Nato nel 1961 a Leningrado, la sua storia inizia come imprenditore e dopo una condanna a 12 anni di carcere per rapina, frode e coinvolgimento di adolescenti nella prostituzione.

Uscito dal carcere nel 1990, assieme al patrigno ha avviato una catena di ristorazione di hot dog. La svolta arriva nel 1997, quando assieme ad un direttore della Contrast (Kirill Ziminov) ristruttura una barca arrugginita sul fiume Vjatka e apre un locale ispirato ai ristoranti sulla Senna di Parigi, il New Island.

Maschere di Putin e Prigozhin in vendita in un negozio di souvenir in Russia 

Proprio grazie al ristorante, uno dei più alla moda di San Pietroburgo, incontra Vladimir Putin e da lì inizia un lungo sodalizio che cambia la cambia di Prigozhin, definito da un articolo della Associated Press “il cuoco di Putin”.

Le fake news e il ruolo nelle elezioni Usa

Proprio le laute commesse pubbliche ricevute dal Cremlino per l’organizzazione di eventi e soprattutto grazie al contratto di fornitura di pasti all’esercito russo per un valore di 1,2 miliardi di euro, avrebbero consentito a Prigozhin di cambiare drasticamente vita.

Nel 2013 ha avviato l’Internet Research Agency, realtà informatica ritenuta responsabile della diffusione di fake news, ricollegata all’oligarca nel 2016. Proprio tramite questa agenzia, nel 2016 avrebbe avuto un ruolo importante nella sconfitta di Hillary Clinton alle elezioni contro Donald Trump.

Il gruppo di mercenari Wagner e le medaglie

Una terza svolta nella vita di Prigozhin, quella più importante per l’attualità di oggi, è la nascita nel 2014 della milizia privata nota col nome di Gruppo Wagner. Ufficialmente si tratta di una realtà di mercenari privati, ma è sempre stata ritenuta un’unità diretta del Ministero della difesa russo.

Le sue prime azioni risalgono alla guerra in Donbass e da lì è sempre cresciuta come uomini e importanza. Ha preso parte ad operazioni nelle guerra civili in Libia (dove sarebbe in controllo del flusso migratorio verso l’Europa), Siria e Mali. Nel corso della guerra in Ucraina, avrebbero cercato di assassinare il presidente Zelensky.

Le accuse di crimini di guerra da parte dell’ONU e l’inserimento nella lista dei terroristi di Wagner, non hanno impedito a Prigozhin di ricevere diversi riconoscimenti: nel 2022 è diventato Eroe della Federazione Russa, ma già nel 2014 aveva ricevuto l’Ordine al Merito per la Patria di IV Classe.

Fonte foto: ANSA

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