Bufera su Brozovic: l'interista beccato a cantare un coro fascista durante la festa con la Croazia
In un video il giocatore dell'Inter Marcelo Brozovic canta un coro fascista durante la festa della Croazia per il terzo posto ai Mondiali in Qatar
Scoppia la polemica sulla nazionale croata di calcio e in particolare su due giocatori, Marcelo Brozovic dell’Inter e l’ex Liverpool Dejan Lovren. Sui social infatti circola un video in cui si vedono alcuni giocatori festeggiare il terzo posto ottenuto ai Mondiali in Qatar mentre gridano un coro fascista.
La festa della nazionale croata
La Croazia è arrivata terza ai Mondiali di calcio del Qatar che si sono conclusi domenica con la vittoria finale dell’Argentina. Dopo la sconfitta in semifinale la nazionale biancorossa ha sconfitto il Marocco nella ‘finalina’ per il terzo e il quarto posto.
Un risultato comunque ottimo per la nazionale del piccolo Paese balcanico. Dopo la vittoria i calciatori croati si sono lasciati andare ai festeggiamenti per il terzo posto.
Brozovic e Lovren cantano un coro fascista
Nel corso della festa però due calciatori, il centrocampista dell’Inter Marcelo Brozovic e il difensore Dejan Lovren, ex Liverpool ora in forza allo Zenit San Pietroburgo, sono stati ripresi in un video in cui, insieme ad altri compagni, intonano “Za dom spremni” (“Pronti per la patria”).
Si tratta di un saluto risalente all’epoca della Seconda guerra mondiale, quando veniva usato in Croazia dagli Ustascia, il movimento fascista locale, e che richiama il “Sieg Heil” dei nazisti tedeschi.
Croatian national football team members Lovren and Brozovic sing the Ustasha song Cavoglave and shout “‘For homeland – ready!'” a salute used during World War II by the Croatian Ustashe movement. The Croatian national football team is the embodiment of Croatian nationalism. pic.twitter.com/H0kFLvXNOR
— Dan Reznik (@DanReznikWSWS) December 19, 2022
Saluto usato dai neofascisti
Il saluto viene usato ancora oggi dai neofascisti croati, tanto che la Corte costituzionale croata si è più volte pronunciata definendolo un’offesa all’ordine pubblico. L’espressione è anche l’inizio di un brano dei Thompson, band croata considerata in patria palesemente neonazista.
Già dopo la vittoria contro il Brasile ai quarti, i giocatori croati avevano festeggiato cantando un’altra canzone dei Thompson con riferimenti alla guerra nei Balcani e alla pulizia etnica ai danni dei bosniaci.