Visitato dai medici e rimandato a casa 5 volte: è morto di tumore
Un 77enne di Pordenone ha effettuato 5 accessi in Pronto soccorso senza ricevere una diagnosi. Quando è arrivata era ormai troppo tardi
Per sei volte si è recato in Pronto soccorso all’ospedale di Pordenone, con forti dolori al petto e alle gambe, e per ben cinque volte è stato rimandato a casa. Durante il sesto accesso al nosocomio, a Marcello Gregolin è stato diagnosticato un tumore. L’odissea del 77enne, morto il 13 luglio, è stata raccontata da sua figlia Ilenia in un’intervista al Gazzettino.
“Gli fanno un elettrocardiogramma, esami del sangue e lo rimandano a casa”, ha spiegato la donna. Stessa prassi per le seguenti quattro visite. Ma a fine maggio il pensionato non muove più le gambe, e i dolori diventano insopportabili. Così a inizio giugno viene sottoposto a una tac.
L’esame rivela che le metastasi sono estese a tutto il corpo. Diventa necessario il ricovero all’Unità spinale dell’ospedale di Udine.
Il 9 giugno Marcello Gregolin, riporta il Gazzettino, viene sottoposto a un intervento e inizia un ciclo di radioterapia. Ormai inutile, perché il tumore è troppo esteso. Il 13 luglio l’uomo muore nella sua casa di Pordenone.
La scomparsa dell’uomo ha acceso i dubbi della famiglia, con la figlia che si chiede se si potesse fare qualcosa per evitargli questa morte: “Poteva essere salvato? Poteva vivere di più?“.
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