Zadira e Peresvet, nuove armi laser usate dalla Russia in Ucraina: cosa sono e come funzionano
Diversi membri del governo di Mosca hanno ribadito come Putin abbia dotato le forze armate russe di nuovi dispositivi bellici per abbattere i droni
La guerra in corso in Ucraina sta attraversando un periodo di grande incertezza per i dubbi sulle reali intenzioni di Vladimir Putin, che dopo la Festa della Vittoria dello scorso 9 maggio ha proiettato il conflitto in quella che gli esperti definiscono come una vera e propria “seconda fase”.
Nuove armi laser dell’armata russa per abbattere i droni
Mentre ci sono ancora diverse perplessità sui modi e i tempi dell’invio di armi alle truppe di Volodymyr Zelensky da parte dell’Occidente – con l’Italia che mostra divisioni laceranti tra le forze politiche che sostengono il governo Draghi – dalla Russia il vice premier Jurij Ivanovič Borisov ha annunciato l’utilizzo in Ucraina di una nuova arma, il laser Zadira.
Trasportato a bordo veicolo, avrebbe un raggio di cinque chilometri d’azione e può essere usato per abbattere i droni.
Peresvet, realizzato dagli esperti militari del Cremlino per la guerra in Ucraina
Mosca ha provato a sviluppare sistemi di questo tipo già diverse volte nel recente passato. Il primo è il Peresvet (prende il nome da un leggendario monaco ortodosso), è stato concepito per accecare i satelliti e lo stesso Vladimir Putin ne ha parlato nel 2018 in uno dei suoi discorsi dedicati alla realizzazione di armi superiori rispetto a quelle in dotazione della Nato.
Da parte dello staff presidenziale del Cremlino è stato diffuso anche un video in cui viene mostrato l’utilizzo di Peresvet e le esercitazioni militari per insegnare ai soldati a servirsene una volta fornito in dotazione.
L’utilizzo di Zadira da parte di Mosca e le sue diverse funzioni
Il secondo apparato è appunto lo Zadira e ad oggi è già stato trasferito sul campo di battaglia. Nel tentativo di dare forza e fondatezza al suo annuncio, il vice primo ministro russo ha precisato di aver appena concluso un viaggio a Nizhny Novgorod, la località che ospiterebbe un centro di ricerche nucleari riservato a scopi bellici (un’area conosciuta come Arzamas 16, da sempre utilizzata per gli esperimenti militari).
Le armi avrebbero dunque come scopo principale quello di abbattere i droni, utilizzati da entrambi gli schieramenti con grande efficacia. Inoltre sono realizzati per condurre ricognizioni e raccogliere informazioni, ma svolgono anche missioni d’attacco. I più sofisticati sarebbero attrezzati anche di missili, mentre quelli piccoli trasporterebbero al loro interno delle granate.