Violenta la figlia 13enne e la mette incinta a Torino, poi lo stupro anche in ospedale: condannato a 12 anni
Condannato a 12 anni di reclusione a Torino un uomo filippino autore di uno stupro ai danni della figlia 13enne, che era poi rimasta incinta
È stato condannato a 12 anni di carcere a Torino un uomo filippino di 45 anni autore di uno stupro ai danni della figlia di 13 anni, che era poi rimasta incinta ed era stata ricoverata in ospedale, dov’era stata nuovamente abusata dal padre. Il bimbo andrà ora in adozione.
La condanna per stupro a Torino
Dodici anni di reclusione: è questa la pena inflitta al termine del processo, svoltosi con rito abbreviato, a un uomo di 45 anni originario delle Filippine, arrestato nel luglio del 2023 con l’accusa di aver violentato più volte la figlia di 13 anni.
La condanna per violenza sessuale aggravata è arrivata dopo che il pm Cesare Parodi aveva chiesto 10 anni (con la riduzione collegata al rito abbreviato), ma non è l’unica pena inflitta all’uomo.
Il 45enne filippino è stato difatti condannato anche al risarcimento del danno in sede civile, con il pagamento di 50mila euro alla figlia vittima degli stupri (assistita dall’avvocato Roberto Saraniti) e di 3mila euro a ciascuno dei suoi tre fratelli, malmenati per anni dall’uomo.
La figlia incinta e le violenze in ospedale
Anche la madre della vittima è imputata per concorso alle violenze, essendone a conoscenza ma non avendo mai denunciato. Proprio la donna aveva accompagnato, nell’estate dello scorso anno, la ragazza all’ospedale Sant’Anna di Torino per una gravidanza al settimo mese.
La giovane non era però stata in grado di chiarire chi fosse il padre del bimbo, motivo che ha insospettito gli operatori della struttura e la Polizia, che ha quindi installato delle telecamere nascoste nella stanza della ragazza.
Le immagini delle videocamere hanno quindi ripreso il padre della giovane che, arrivato in reparto, violenta nuovamente la figlia e viene arrestato in flagranza di reato.
L’esame sul feto
A questo punto si decide di effettuare un esame del dna sul feto, che conferma i sospetti: è del padre della 13enne. Il bimbo è poi nato ad agosto, ed è stato dato in adozione.
Il conseguente processo ha fatto venire alla luce un contesto famigliare terribile e brutale, caratterizzato da continue violenze non solo ai danni della figlia tredicenne, ma anche della madre, che veniva picchiata a pugni o con un bastone, e dei figli,
Indagata anche un’amica di famiglia, che avrebbe tentato di circuire la 13enne convincendola a non raccontare degli abusi, ma a scaricare la colpa su un compagno di scuola che non avrebbe dovuto però identificare.