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CRONACA ESTERA

Uomo spara a un 16enne per aver suonato il suo campanello: colpito alla testa, stava cercando i suoi fratelli

Un 16enne è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco per aver solamente sbagliato campanello. La risposta delle autorità: "C'entra il razzismo"

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Da un semplice scambio di abitazione si riapre il dibattito sul mercato delle armi e sul razzismo. La storia di oggi arriva da Kansas City, dove un 16enne ha rischiato la vita per aver suonato il campanello sbagliato. In tutta risposta Ralph Yarl, questo il nome del giovanissimo afroamericano, è stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco, uno sul braccio e uno sulla testa.

Spara a un 16enne che ha suonato al suo campanello: la dinamica

I fatti risalgono al 13 aprile e si sono consumati a Kansas City.

Ralph Yarl, 16 anni, si doveva recare presso 115th Terrace per andare a prendere i fratellini, ma ha sbagliato indirizzo e si è ritrovato presso 115th Street. Lì ha suonato il campanello, convinto che quella fosse la casa in cui si trovavano i fratellini.

Un uomo ha sparato a un 16enne afroamericano che ha suonato al suo campanello. Il ragazzo è in salvo, ma l’uomo è stato fermato

Sulla porta è spuntato un signore, caucasico, di 85 anni, che senza pensarci troppo gli ha rivolto l’arma e ha esploso contro di lui due colpi. Uno lo ha raggiunto alla testa e l’altro al braccio. Il 16enne, tuttavia, è riuscito a darsi alla fuga in una corsa disperata in cerca di aiuto.

I soccorsi e l’arresto

Il ragazzino si è lanciato in una corsa disperata per cercare aiuto, suonando il campanello delle abitazioni che si trovavano sulla stessa via.

Al quarto tentativo un residente gli ha aperto la porta, ma gli ha intimato di mettersi sdraiato sul pavimento per poi chiamare la polizia.

Ralph Yarl è stato dunque trasportato in ospedale e oggi, martedì 18 aprile, ha già fatto ritorno a casa. Secondo un bollettino medico riportato dall”Ansa’, il giovanissimo “continua a migliorare, sta facendo progressi“.

L’uomo che gli ha sparato contro risponde al nome di Andrew Lester, ed è stato portato in caserma intorno alla mezzanotte del 13 aprile, poche ore dopo i fatti.

Lester è stato rilasciato all’1:24, ma quattro giorni dopo è stato incriminato per aggressione a mano armata. Ai poliziotti, Lester aveva riferito che pensava che Yarl stesse tentando di entrare in casa sua.

La condanna delle autorità

L’episodio ha nuovamente scatenato le polemiche sul mercato delle armi negli Usa, sulle quali era stata annunciata una stretta a seguito della terribile strage di Uvalde.

La zia del ragazzino ha aperto una raccolta fondi per chiedere un sostegno sulle spese mediche, ma oltre alle iniziative arrivano notizie sulle severe prese di posizione da parte delle autorità.

Secondo il pubblico ministero Zachary Thompson “c’era una componente razziale nel caso”, come ha riferito al ‘New York Times’. Dello stesso parere è il capo della polizia Stacey Graves, che ha detto: “Riconosciamo la frustrazione che un caso come questo può causare. Riconosco la componente razziale di questo caso e riconosco e capisco i timori della comunità”.

Una comunità, infatti, che ha reagito all’episodio assediando l’abitazione di Andrew Lester con lanci di uova e striscioni, tra i quali sono comparsi i manifesti del movimento Black Lives Matter.

Ferma la condanna di Quinton Lucas, sindaco di Kansas City: “Non sarebbe mai dovuto succedere”.

Fonte foto: iSTOCK

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