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Ucraina, l'esercito di Kiev sta finendo le munizioni per le armi sovietiche: disperato appello all'Occidente

L'Ucraina torna a chiedere armi all'Occidente perché le munizioni per gli armamenti di epoca sovietica sono ormai quasi finite

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Per l’esercito ucraino le munizioni stanno diventando un vero e proprio dilemma. Nei giorni scorsi i generali di Kiev hanno lanciato un allarme, subito raccolto da Zelensky, riguardo la fine delle munizioni a disposizione. Gli ucraini sparano 5-6mila colpi al giorno contro i 50-60mila dei russi, che non a caso stanno guadagnando terreno, seppur lentamente. Ma il problema è che l’esercito di Kiev sta quasi terminando le munizioni a disposizione. E ciò rappresenterebbe un grave problema nella lotta per resistere ai russi.

Le munizioni per le armi sovietiche stanno terminando

Come spiegato dal capo dell’intelligence militare di Kiev, Vadym Skibitsky, le munizioni per le armi di concezione sovietica in dotazione all’esercito ucraino stanno ormai finendo.

Nei primi mesi di guerra i rifornimenti sono arrivati da Paesi come Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Macedonia del Nord, che hanno armi simili e compatibili con quelle degli ucraini. Ma ora questa filiera è giunta quasi all’esaurimento.

La svolta dell’Ucraina verso le armi Nato

Sapendo che affidarsi totalmente alle armi di fabbricazione sovietica poteva essere un rischio, a fine aprile l’esercito ucraino, insieme agli alleati, ha deciso di svoltare verso armamenti compatibili con quelli dei Paesi Nato.

Una decisione presa nel vertice di Ramstein del 28 aprile. Ma, come denunciato già da Zelensky, le armi stanno arrivando a rilento, soprattutto dalla Germania.

E ora che le munizioni per gli armamenti di epoca sovietica stanno finendo, ecco che la richiesta si è fatta più pressante.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Polemica per la lentezza nella consegna delle armi

I russi, dal canto loro, non si stanno facendo pregare per sfruttare la situazione. Sempre secondo Skibitsky stanno mettendo a dura prova gli ucraini con un fuoco intenso nei combattimenti intorno a Severodonetsk.

Un vero martellamento che ricorda l’inizio della “operazione speciale” della Russia, quando i rifornimenti di armi e munizioni da parte dei Paesi occidentali verso Kiev non erano ancora entrati a regime.

La lentezza dei rifornimenti di nuove armi, inoltre, si innesta anche con il problema dell’addestramento necessario all’utilizzo di dispositivi che, per gli ucraini, sono nuovi. “I russi sparano così tanto che non sentiamo neanche i nostri colpi”, ha detto nei giorni scorsi un soldato ucraino dal fronte.

Fonte foto: ANSA

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