Ucraina, ancora massacri tra i civili: sindaca torturata e uccisa con la famiglia, i corpi in una fossa comune
Ancora un caso di torture dopo l'eccidio di Bucha, per cui la comunità internazionale parla di crimini di guerra e fa parallelismi con l'Olocausto
Orrore nella cittadina ucraina di Motyzhyn, da dove arriva la notizia del ritrovamento dei corpi della sindaca Olga Sukhenko, del marito, del figlio e di un quarto uomo non ancora identificato. I quattro sono stati uccisi, e i loro cadaveri gettati in una fossa comune in un terreno circondato da case controllate dai militari russi. A confermare la notizia è stata la vicepremier Iryna Vereshcuk.
- La sindaca di Motyzhyn catturata e uccisa insieme alla famiglia
- Il ritrovamento dei quattro corpi in una fossa comune di Motyzhyn
- Massacro di civili a Bucha, scambio di accuse tra Ucraina e Russia
La sindaca di Motyzhyn catturata e uccisa insieme alla famiglia
La famiglia della prima cittadina era stata presa in ostaggio dai soldati il 23 marzo. La donna, il marito Igor e il figlio Oleksander, calciatore, sarebbero stati torturati dai russi e poi uccisi durante la prigionia.
I loro corpi, insieme a quello di un membro delle forze di sicurezza ucraina ancora senza nome, sono stati scoperti dalla popolazione locale del piccolo centro a circa 50 km da Kiev.
Il ritrovamento dei quattro corpi in una fossa comune di Motyzhyn
I media internazionali hanno filmato i quattro corpi, con le mani legate e gli occhi bendati, su cui si vedono i segni di proiettili sparati a breve distanza.
In base alle notizie che arrivano dall’Ucraina, i soldati stanno prendendo di mira gli amministratori locali, cercando di farli allineare ai loro obiettivi, e uccidendoli in caso di rifiuto.
Massacro di civili a Bucha, scambio di accuse tra Ucraina e Russia
Il ritrovamento della fossa comune di Motyzhyn è avvenuto proprio mentre la comunità internazionale ha appreso del massacro di Bucha, dopo la visita del presidente ucraino Volodymy Zelensky.
Circa 300 civili sono stati legati, massacrati e poi interrati in una fossa comune prima che i soldati russi lasciassero la regione. Molti corpi non sono ancora stati identificati a causa delle ferite sui volti.
L’Europa, che ha approvato nuove sanzioni contro la Russia, parla esplicitamente di crimini di guerra. Dal Cremlino però arriva l’accusa: le immagini della fossa comune di Motyzhyn sarebbero propaganda ucraina, elaborata con l’aiuto degli Stati Uniti.
Su Telegram è stato pubblicato un dossier di 87 pagine contenenti i nomi dei soldati coinvolti nel massacro di civili. Sarebbero 1.600 i “macellai” di Bucha, come li ha definiti Volodymyr Zelensky.
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