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POLITICA ESTERA

Ucraina al lavoro sulla bomba nucleare, la rivelazione in un documento: "Potrebbe costruirla in pochi mesi"

Anche l'Ucraina potrebbe mettere mano su una bomba nucleare: lo rivela un documento secondo cui Kiev ci starebbe lavorando. Ecco tutto quello che sappiamo

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Simone Gervasio

GIORNALISTA

Giornalista professionista, napoletano trapiantato a Milano, si occupa di cronaca, attualità, cultura pop e sport. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo, ha lavorato per diversi siti e redazioni. Oltre al web, ha avuto esperienze anche in tv e in radio

L’Ucraina potrebbe costruire una bomba nucleare in pochi mesi. A rivelarlo è un documento che spiega come la nazione sia a lavoro per sviluppare un rudimentale ordigno atomico che tornerebbe utile se il presidente eletto americano, Donald Trump, dovesse decidere di non sostenerli più nella guerra contro la Russia.

Come l’Ucraina potrebbe creare la bomba nucleare

Una bomba nucleare pronta in breve tempo. È questa la rivelazione riportata il 14 novembre dal Times che riprende un documento di un think tank ucraino presentato al ministero della Difesa di Kiev.

In esso si legge come, anziché uranio, l’Ucraina potrebbe utilizzare plutonio proveniente dalle barre dei reattori di combustibile nucleare usato per costruire la propria arma rudimentale.


I due leader di Ucraina e Usa a colloquio

I rapporti tra Trump e Zelensky

Usando il plutonio, l’Ucraina avrebbe dunque le capacità per realizzare una bomba simile a quella “Fat Man” che, nel 1945, gli Usa sganciarono su Nagasaki nel 1945 durante la Seconda guerra mondiale. Le circa sette tonnellate di plutonio disponibile per i reattori sarebbe sufficienti per produrre centinaia di testate con rese tattiche di diversi kilotoni.

Fondamentale è però capire la strategia che il neo Potus Trump vorrà tenere circa il conflitto tra Russia e Ucraina. Dovesse far venir meno il sostegno alla nazione di Zelensky, questa potrebbe ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), la cui ratifica era subordinata alle garanzie di sicurezza fornite proprio da Stati Uniti, Regno Unito e Russia nel memorandum di Budapest del 1994.

Durante la campagna elettorale, Trump aveva promesso di porre fine alla guerra entro 24 ore se avesse riconquistato la presidenza. Gli Usa hanno annunciato un pacchetto di aiuti militari da 425 milioni di dollari all’Ucraina. I rapporti tra i due Paesi sembrano distesi: nelle prime ore da presidente eletto, Trump ha chiamato il leader ucraino in una conversazione durata 25 minuti e a cui ha partecipato anche Elon Musk.

Le smentite da Kiev: niente atomica

La notizia della possibile bomba nucleare ha posto sul chi va là gli ucraini che subito hanno smentito questa evenienza. Un portavoce del ministero degli Esteri ha detto: “Non possediamo, sviluppiamo o intendiamo acquisire armi nucleari”.

Heorhii Tykhyi, questo il suo nome, su X ha aggiunto: “L’Ucraina lavora a stretto contatto con l’Aiea ed è completamente trasparente rispetto al suo monitoraggio, che esclude l’uso di materiali nucleari per scopi militari”.

Le prime voci su questo ambito si erano diffuse già un mese fa. Allora il Ministero degli Esteri ucraino aveva smentito un rapporto diffuso da Bild, che citava una fonte ucraina anonima, secondo cui Kiev voleva sviluppare armi di distruzione di massa. Lo stesso presidente, Volodymyr Zelensky, aveva accennato alla possibilità di un’arma nucleare, se Kiev non fosse entrata nell’Alleanza, per poi sottolineare come il Paese non voglia puntare su quel tipo di ordigni.

Fonte foto: IPA

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