Perché Musk ha partecipato alla chiamata tra Trump e Zelensky? Il suo ruolo sul futuro della guerra in Ucraina
Elon Musk ha partecipato alla prima telefonata tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky: il magnate potrebbe avere impatto sulla guerra in Ucraina
Quale sarà l’influenza di Elon Musk su Donald Trump ora che è tornato ad essere il presidente degli Stati Uniti? È questa una delle tante domande post election day. Il ceo di Tesla ha già partecipato alla chiamata tra il tycoon e il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e il suo ruolo potrebbe essere centrale nel futuro della guerra contro la Russia.
- Musk presente alla telefonata tra Trump e Zelensky
- Guerra in Ucraina: come cambia ora con Trump e Musk
- Il rapporto tra il magnate e il presidente
Musk presente alla telefonata tra Trump e Zelensky
Uno dei primi atti di Donald Trump, dopo aver avuto i risultati del voto degli americani, è stato quello di telefonare al presidente ucraino, Zelensky. Una chiamata questa che è andata in scena mercoledì 6 ottobre e che ha favorevolmente sorpreso il destinatario della telefonata.
C’è stata però anche un’altra cosa che ha destato molta attenzione: la partecipazione a questa conversazione di Elon Musk. Grande finanziatore della campagna del candidato repubblicano, il ceo di Tesla e X si candida quindi a un ruolo tutt’altro che secondario, anzi la sua influenza sarà di primo piano nelle scelte del neo Potus.
Il presidente dell’Ucraina e quello degli Stati Uniti a colloquio
Guerra in Ucraina: come cambia ora con Trump e Musk
A rivelare della telefonata che – pare abbia rassicurato Zelensky – è stata Axios: si è trattato di una conversazione di circa 25 minuti.
In essa, nonostante gli analisti politici ritenessero Trump più vicino alle posizioni di Mosca che a quelle di Kiev, il presidente eletto ha ribadito la sua volontà di sostenere l’Ucraina. Lo stesso Musk ha precisato che continuerà a supportare il Paese tramite i suoi satelliti Starlink.
Secondo le fonti citate dal sito, la telefonata è stata giudicata in modo positivo dal leader ucraino. A Kiev infatti, come rivelato da l’Economist, nelle ultime settimane “molti funzionari ucraini di alto livello” avevano iniziato a sperare nella vittoria di Donald Trump, stanchi dei proclami e delle promesse dei democratici e di Joe Biden che poi non si erano tramutati mai in fatti e in aiuti effettivi.
Il rapporto tra il magnate e il presidente
Ma l’influenza dell’uomo più ricco al mondo potrebbe impattare anche su un altro dei cavalli di battaglia della politica di Donald Trump: la relativa importanza data al cambiamento climatico. Secondo il New York Times infatti Elon Musk, da pro-clima convinto, proverà a far ritrattare le posizioni su ambiente e riscaldamento globale al tycoon.
Dopo il sostegno di Musk, Trump ha già ammorbidito le sue dichiarazioni in merito e aperto al green e alle auto elettriche.
L’opera di persuasione di Musk dunque potrebbe essere uno dei temi da seguire per analizzare le prime mosse da presidente degli Stati Uniti di Donald Trump. Un segnale di ciò poteva già essere scorto nel fatto che il numero uno di Tesla fosse presente, durante la notte delle elezioni, nella residenza di Trump a Mar-a-Lago, come testimoniato da alcune foto.