Mistero sulla chiamata Putin-Trump, Cremlino la smentisce: perché il contatto ha creato imbarazzo a Mosca
Il Cremlino ha negato la telefonata sul tema guerra Ucraina tra Putin e Trump, ma lo staff del presidente eletto non ha smentito la conversazione
Nessuna telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin. Il Cremlino si è affrettato a negare le notizie di una chiamata tra il presidente eletto degli Usa e l’omologo russo sul tema della guerra in Ucraina, rivelata da Washington Post. Nonostante la smentita, il colloquio è stato confermato dal quotidiano statunitense e altri organi di stampa, secondo cui Mosca sarebbe in imbarazzo ad ammettere i contenuti della conversazione.
La chiamata
Secondo l’esclusiva del giornale americano, l’argomento Ucraina sarebbe stato preso in occasione della telefonata tra Putin a Trump dopo il trionfo del candidato repubblicano alle presidenziali Usa.
Oltre alle congratulazioni del presidente russo al tycoon, infatti, il prossimo Commander-in-Chief avrebbe ricordato durante la chiamata allo zar la forte presenza militare degli Usa in Europa e l’avrebbe ammonito rispetto a qualsiasi intenzione di un’escalation nel continente.
Il presidente russo Vladimir Putin
La smentita del portavoce di Putin
Una ricostruzione bollata come “pura invenzione” dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha affermato che tra i due presidenti “non c’è stata alcuna conversazione”.
“La notizia è completamente falsa“, ha sottolineato, specificando “non ci sono ancora piani specifici per i contatti tra Putin e Trump”.
La smentita non è però arrivata dallo staff del presidente eletto, con il futuro portavoce della Casa Bianca, Steven Cheung, che si è limitato a rispondere: “Noi non commentiamo sulle chiamate private tra il presidente Trump e altri leader mondiali”.
Riportando la versione del Cremlino, il Washington Post ha rimarcato la presenza di “cinque persone a conoscenza della questione” che avrebbero confermato anonimamente il colloquio.
La smentita di Mosca, ha sottolineato il quotidiano, “è arrivata sullo sfondo del nervosismo a Mosca in merito al fatto che Trump mantenga o meno la sua retorica pre-elettorale e cerchi di ripristinare le relazioni con la Russia e porre fine alla guerra in Ucraina”.
Sulle colonne del Wp, l’ex speechwriter di Putin, Abbas Gallyamov, ha commentato come il passaggio che avrebbe irritato il presidente russo sarebbe stata la frase sulle truppe statunitensi in Europa.
“Sembra che Trump stia minacciando Putin – è stata l’interpretazione dell’analista politico – Se la Russia ora accetta almeno in parte la proposta di Trump, risulterà che lo ha fatto sotto pressione”.
Il piano di Trump
Sul confronto telefonico tra Donald Trump e Vladimir Putin in tema guerra in Ucraina è arrivata però la conferma anche da parte dell’agenzia stampa Reuters, citando fonti vicine al dossier.
Secondo le ricostruzioni, il presidente eletto si sarebbe messo da subito al lavoro per riaprire il tavolo dei negoziati approfittando della telefonata, così da tracciare una bozza di riferimento entro il 20 gennaio, data del suo giuramento.
Una trattativa soltanto accennata dal prossimo capo della Casa Bianca, che ha rimandato l’argomento a una nuova conversazione, per discutere della risoluzione della guerra al più breve.