Super Green pass: si va verso stretta sui no vax, validità tamponi ridotta e nuove regole sulle zone a colori

Il governo continua a studiare quello che è già stato rinominato il Super Green pass, vale a dire una ulteriore stretta sui parametri relativi al certificato verde. Obiettivo spingere le persone a fare la terza dose e stimolare quei cittadini che non ne hanno fatta nemmeno una. La ‘corsa ai ripari’ è dettata dall’impennata dei contagi che, al momento, però, non è drammatica come in altri Paesi Ue. Per ora, infatti, il sistema sanitario italiano regge.

Le Regioni hanno le idee chiare e ripetono come un mantra che casomai ci sia qualcuno che dovrà pagare per l’aumento dei nuovi casi Covid, quel qualcuno non deve essere chi si è vaccinato. Altrimenti detto, l’idea è quella di imporre eventuali restrizioni ai non vaccinati.

Palazzo Chigi e le Regioni saranno protagonisti di un vertice lunedì o martedì. Sul tavolo il Super Green pass. Da capire come confezionarlo; diverse le ipotesi al vaglio. Si pensa al rilascio del certificato verde soltanto ai vaccinati e ai guariti o in alternativa a chi è munito di tampone. In questo caso, però, c’è chi avanza l’idea di restringere la validità del Green pass: tampone negativo, Green pass valido solo per 24 ore per i test antigenici e 48 ore per i molecolari.

Super Green pass e mezzi pubblici: il nodo

Altra nodo da sciogliere è quello relativo ai mezzi pubblici. C’è la possibilità che il Green pass venga esteso alle categorie che erano state lasciate fuori dal decreto del 15 ottobre, a cominciare dai fruitori dei servizi e dei mezzi pubblici. La linea rigorista, se passerà, imporrà che  non si potrà più prendere l’autobus o la metropolitana senza Green pass che, inoltre, sarà richiesto anche al pensionato che dovrà recarsi all’Inps o al cliente dello studio notarile e pure agli impiegati della P.A. che lavorano a stretto contatto con i cittadini.

Super Green pass e la regola delle 2g: le ipotesi al vaglio

Alcuni governatori guardano al modello tedesco delle 2G, vale a dire vaccinati (Geimptf) e guariti (Genesen). Il Green pass verrebbe rilasciato solo a queste due categorie. E chi invece lo ottiene tramite tampone? In questo caso non si avrebbe accesso alle attività culturali, sociali e ricreative, tantomeno a ristoranti, bar, palestre, cinema e teatri. Sì invece ai viaggi in aereo e in treno, così come a recarsi sul luogo di lavoro.

Super Green pass, riduzione della durata

Scontato che il Green pass vedrà la riduzione della propria durata: probabilmente dagli attuali 12 mesi si passerà a 9 mesi, così da allineare il certificato verde con la copertura garantita dai vaccini.

Obbligo vaccinale è extrema ratio

L’obbligo vaccinale? Extrema ratio. Questo il ragionamento fatto da esperti e da Palazzo Chigi. Anche perché, bisognerebbe anche capire come attuare concretamente la vaccinazione se si impone l’obbligo. Più probabile che se la situazione contagi dovesse precipitare, si procederà con una ‘super’ stretta sui vaccini su alcune categorie come gli insegnanti e gli agenti di pubblica sicurezza.

Terza dose vaccino dopo 5 mesi dalla seconda

Non appena ci sarà l’ok dell’Aifa, il ministero della salute autorizzerà la terza dose o il richiamo del vaccino dopo 5 mesi dall’ultima inoculazione.

Covid e zone a colori

“Se una regione cambia colore, i divieti li applichi solo ai non vaccinati, quindi se hai solo green pass col tampone non vai a sciare”: questa la posizione del titolare della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Posizione condivisa da Massimiliano Fedriga, presidente della conferenza delle Regioni. Altri ministri spingono invece per imporre le restrizioni anche in zona bianca.