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Sharon Verzeni e Yara Gambirasio uccise da Moussa Sangare? Avvocato Bossetti nega richiesta dell'esame sul dna

A uccidere Sharon Verzeni e Yara Gambirasio lo stesso uomo? Il legale di Bossetti fa chiarezza sul presunto coinvolgimento di Moussa Sangare e sull'esame del dna

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

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Moussa Sangare sarà presto processato per l’omicidio di Sharon Verzeni, uccisa a coltellate in strada nella notte del 31 luglio scorso. E c’è chi ipotizza che quello della 33enne possa non essere il suo primo omicidio dopo alcune frasi attribuite a Claudio Salvagni, avvocato difensore di Massimo Bossetti, l’uomo condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Lo stesso avvocato, però, ha smentito le ricostruzioni, facendo chiarezza sulla richiesta di un esame approfondito del dna.

L’avvocato di Bossetti e l’intervista su Moussa Sangare

“Comparate le tracce di Dna rimaste ignote sul corpo di Yara con il profilo genetico dell’assassino di Sharon Verzeni”: questa la richiesta di Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti. A riportare la notizia è il settimanale Giallo.

L’ipotesi avanzata alla Procura da Salvagni sembrerebbe far leva sulla possibilità che Moussa Sangare possa aver ucciso anche Yara. Un ragionamento anche geografico, dato che entrambi gli omicidi sono avvenuti nella stessa area, con i corpi delle vittime rinvenuti a poca distanza.


Massimo Bossetti e Moussa Sangare

E, dopo aver ucciso Verzeni, Sangare è scappato in direzione del campo di Chignola d’Isola, lo stesso in cui nel febbraio 2011 fu ritrovato il cadavere di Yara Gambirasio.

Quello di Sharon Verzeni non è stato il primo omicidio?

Un’altra similitudine è la modalità dell’assassinio: sia Sharon Verzeni che Yara Gambirasio sono morte dopo aver ricevuto ripetute coltellate.

L’omicidio di Yara, però, è avvenuto tredici anni fa. All’epoca Sangare, oggi 31enne, aveva appena 18 anni. E, nel caso, avrebbe poi ucciso ancora? Senza stavolta lasciare traccia alcuna?

La smentita dell’avvocato di Bossetti

“Chiediamo solo di cercare la verità” afferma il legale a Giallo, seppur sembra improbabile che il Dna presente sul corpo di Gambirasio possa appartenere a Sangare.

E infatti, poche ore dopo la pubblicazione dell’intervista, Salvagni – ripreso dal Messaggerosmentisce: “Ogni approfondimento è sempre positivo, ma non ho chiesto nessun esame sul dna che non sia quello di Ignoto 1“.

Le indagini sul caso di Yara Gambirasio

Sulla stessa rivista, all’avvocato di Bossetti aveva risposto la criminologa Roberta Bruzzone: “L’assassino della piccola Yara è già in prigione. L’ipotesi dell’avvocato è semplicemente fantasiosa”.

Le indagini sull’omicidio della 13enne furono controverse – così come mostrato in una recente serie Netflix – proprio a causa delle analisi compiute sul Dna rintracciato sul corpo della vittima.

Nel 2019, la difesa di Massimo Bossetti aveva ottenuto l’autorizzazione per analizzare i campioni di Dna. Campioni che la pm Letizia Ruggeri scelse di spostare senza verificare che si mantenesse la temperatura necessaria al loro mantenimento: andarono tutti distrutti.

La pm fu in seguito indagata per frode processuale e depistaggio, ma l’inchiesta fu archiviata. Legalmente, ma non nella strategia del legale di Massimo Bossetti, all’ergastolo per omicidio.

Fonte foto: ANSA

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