Sfiducia per Sangiuliano dopo il caso Maria Rosaria Boccia? "Condivise informazioni riservate". Ira Meloni
Sangiuliano rischia la sfiducia? Il caso Boccia esplode e Meloni sembra irritata per l'ennesima gaffe, questa volta sulla sicurezza del G7
È pronta la sfiducia per il ministro Sangiuliano? Il caso Maria Rosaria Boccia è esploso e c’è irritazione per l’ennesimo scandalo nella maggioranza. In questo caso finisce in mezzo l’influencer Boccia, che senza una nomina ufficiale ha in mano conversazioni riservate e di sicurezza nazionale in merito all’organizzazione del G7 della Cultura a Pompei. L’opposizione scalcia.
Il caso Maria Rosaria Boccia
Dal ministero della Cultura prima sanno e poi non sanno più chi è Maria Rosaria Boccia, la persona che il ministro Gennaro Sangiuliano si porta agli eventi come, secondo quanto riportato da lei stessa in un post Instagram (dove fa l’influencer con 28mila follower) di alcuni giorni fa scrive: “Grazie al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per la nomina a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi”.
Dal ministero la posizione ufficiale è che “non ha mai avuto alcun ruolo”, anche se è possibile vedere Boccia non solo agli eventi recenti e non, mentre accompagna il ministro Sangiuliano; è possibile anche risalire alle spese per il vitto e l’alloggio pagato per lei, conteggiata parte dello staff.
Proprio Mibac, nell’elenco delle persone che seguivano il ministro nelle varie delegazioni ufficiali, inserisce Maria Rosaria Boccia insieme alla scorta. È accaduto a Pompei, a Taormina, a Riva Ligure, a Polignano, Sanremo e Milano.
La questione G7: le email sensibili
La questione è seria. Pompei sarà la tappa del G7 della Cultura e l’organizzazione della stessa è una questione sensibile.
Maria Rosaria Boccia è anche in questa lista, come persona informata attraverso lo scambio di email tra il sovrintendente del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, il consigliere diplomatico Clemente Contestabile, Narda Frisoni, a capo della segreteria del ministro e anche alle responsabili delle strutture organizzative e di comunicazione, Maria Antonella Brunetto e Sara Daietti.
Sullo scaricabarile che vuole Zuchtriegel responsabile di aver creduto Boccia parte del team e quindi di averla inserita nella mailing list si apre un nuovo scenario. Il sovrintendente del parco ha detto di avere prove che più persone al ministero gli avevano chiesto di inserire Boccia tra i destinatari di quelle informazioni riservate.
Arriva la sfiducia?
La vicenda Boccia apre alla domanda se, dopo le diverse gaffe del ministro, non sia ormai arrivata la fine del suo ruolo. L’opposizione apre alla possibilità di sfiducia, ma sembra che da Palazzo Chigi tutto taccia. Alcune voci vogliono Giorgia Meloni irritata, ma nessuna presunta relazione scritta pare essere stata richiesta. Neanche un colloquio. Almeno questo è quello che riporta lo staff di Sangiuliano.
Lo staff della presidente, invece, pare dire il contrario. Soprattutto perché le smentite a voce di Boccia finisco per essere smentite a loro volta da prove fotografiche, come l’incontro di Ferragosto al dicastero o la presenza a Rimini (dove lo staff ne ha negato la presenza, ma è risultata una bugia). Pompei, Positano e Napoli sono ulteriori avvistamenti negati, ma confermati da prove. Insomma, l’imbarazzo cresce e Sangiuliano non sembra voler chiarire la vicenda.
“Se non è in grado di spiegare, allora si dimetta. Meloni non può accettare una simile situazione. Se necessario, siamo pronti alla mozione di sfiducia“, ha scritto sui social il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto.