Scuola, lavori socialmente utili per gli studenti violenti: la proposta del ministro Valditara
Il Ministro dell'Istruzione Valditara ha proposto di mandare ai lavori socialmente utili gli studenti violenti: la proposta per arginare la violenza
Per arginare la violenza che sta emergendo sempre più spesso tra i banchi di scuola, il ministro Giuseppe Valditara ha annunciato di essere al lavoro su una soluzione: prevederebbe i lavori socialmente utili per gli studenti colpevoli di certi atti.
- La proposta del ministro Valditara
- In arrivo aumenti per gli insegnanti?
- I recenti casi di violenza nelle scuole
La proposta del ministro Valditara
Il titolare del dicastero all’istruzione ne ha parlato durante l’incontro ‘Direzione Nord’, in corso al Palazzo delle Stelline di Milano. Per Valditara, è il momento di fare qualcosa per fermare la violenza nelle classi scolastiche italiane.
Per questo, il ministero si starebbe muovendo verso “forme diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole”. Tra queste, ha citato nello specifico quelli lavori socialmente utili, “una cosa che mi è sempre parsa molto utile”.
Non è la prima volta che Valditara affronta l’argomento. Durante un’intervista a Repubblica del 9 novembre aveva annunciato di voler intervenire a 360°: “La severità è importante ma non ci si può limitare solo a sospendere e basta altrimenti si regala un giovane alla devianza. Il problema vero è come recuperarli e quindi sanzioni che siano lavori socialmente utili, il dialogo con la famiglia, l’intervento dello psicologo”.
In arrivo aumenti per gli insegnanti?
Nella stessa intervista, Valditara aveva parlato del suo impegno affinché gli insegnanti possano ricevere già entro Natale i tanto attesi aumenti ed arretrati contrattuali. Un tema ripreso anche oggi dopo l’incontro ‘Direzione Nord’.
“Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti, rispetto verso i docenti, gli studenti e i beni pubblici – ha detto il ministro, stando a quanto riporta TgCom24 – C’è anche il tema dei docenti che devono essere sempre consapevoli del ruolo che hanno e che passa anche da un aumento del livello retributivo“.
Negli uffici di Viale Trastevere quindi si sta lavorando all’istituzione di “un tavolo per trovare soluzioni, che sia la didattica personalizzata, o psicologo, sanzioni più efficaci, o la chiamata alla responsabilità dei docenti, famiglie e ragazzi”.
I recenti casi di violenza nelle scuole
Il problema non è recente ma nelle ultime settimane sono emersi numeri casi di violenza nelle scuole, episodi che stanno esacerbando la questione e la fiducia di famiglie e operatori del sistema scolastico italiano.
A Verona uno studente si è presentato in classe con una pistola e l’ha puntata alla schiena di una compagna, mentre un altro della stessa classe ha estratto un coltello davanti a tutti.
Ha fatto clamore anche il caso della pistola a pallini usata contro un’insegnante di Rovigo, così come al contrario la storia del professore che ha picchiato un suo studente per averlo preso in giro di fronte a tutti, a Pontedera.