Sara Costanzo dopo le manganellate alla figlia durante gli scontri a Pisa: "Caduta a terra, l'hanno colpita"
Dopo gli scontri a Pisa tra manifestanti e forze dell'ordine parla Sara Costanzo, madre di una studentessa colpita dalle manganellate
Non resta in silenzio Sara Costanzo, madre di una manifestante finita all’ospedale per le manganellate che alcuni uomini della polizia hanno inferto venerdì 23 febbraio durante gli scontri al corteo pro Palestina a Pisa. Oggi la ragazza, 18 anni appena, è già tornata in piazza per continuare a esercitare i suoi diritti. Sua madre Sara ha raccontato i dettagli in un’intervista.
Scontri a Pisa, parla la madre di una studentessa
Intervistata dal ‘Corriere della Sera’, Sara Costanzo ritorna a quel momento in cui sua figlia è ritornata a casa dopo gli scontri in piazza con le forze dell’ordine.
A Pisa, infatti, venerdì 23 febbraio si è tenuto un corteo per chiedere il cessate il fuoco in Palestina, ma i manifestanti sono stati duramente respinti dalla polizia.
Sua figlia le ha raccontato che “i poliziotti avevano usato i manganelli contro gli studenti” e lei, studentessa 18enne del liceo scientifico Buonarroti, “si è trovata nel mezzo, imbottigliata nel vicolo fra i poliziotti da una parte e la coda del corteo dietro”.
Sara Costanzo, sempre riportando il racconto della figlia, riferisce che i dimostranti “si rivolgevano agli agenti con le mani alzate”, e proprio in quel momento la figlia “è caduta a terra” e un poliziotto in tenuta antisommossa l’avrebbe “picchiata con lo sfollagente sulla gamba destra”.
Al suo ritorno a casa, la 18enne presentava “ecchimosi evidenti alla gamba” e all’ospedale le hanno diagnosticato contusioni e edemi.
I ragazzi erano disarmati
“Gli studenti erano disarmati?”, le viene chiesto. “Assolutamente sì“, risponde Sara Costanzo. Il loro unico equipaggiamento erano “i loro zaini e le loro borse”.
Una risposta arriva anche dai filmati girati dai professori dall’alto: “Si vede che i ragazzi erano inermi”, dice la madre della studentessa.
Cos’è successo a Pisa
Il 23 febbraio un corteo di studenti è partito da piazza Dante diretto verso piazza dei Cavalieri per chiedere il cessate il fuoco in Palestina.
Di fronte al liceo artistico Russoli i dimostranti hanno incontrato le forze dell’ordine che hanno disperso il corteo con due cariche: la prima più leggera, la seconda con gravi conseguenze.
Per questo motivo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato una nota al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per riferirgli che “con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”, parere caldeggiato anche dall’opposizione che ha ricordato alla maggioranza che l’Italia non è il Cile degli anni ’70.