Puff Daddy, altre denunce di violenze sessuali contro Sean Combs: accuse da un bambino di 9 anni
Il rapper Puff Daddy è stato accusato da altre 120 persone di violenze sessuali: una di loro ai tempi dei fatti aveva 9 anni
Ancora accuse a Puff Daddy. Il rapper Sean Combs viene ora accusato di violenze sessuali da un avvocato che rappresenta 120 persone, 25 delle quali erano minorenni ai tempi dei fatti. Tra questi anche un bambino di 9 anni.
- 120 persone accusano Puff Daddy
- Le dichiarazioni degli avvocati
- Citati anche familiari e etichette discografiche
120 persone accusano Puff Daddy
L’avvocato texano Tony Buzbee ha annunciato una nuova causa legale contro il rapper Sean Combs, conosciuto come Puff Daddy. Questa volta non si tratta però di alcune donne dietro alle accuse, ma di ben 120 persone in tutto.
60 uomini, altrettante donne e 25 di questi minorenni tra gli anni ’90 e il 2000 quando, secondo le accuse dell’avvocato, avrebbero subito violenze sessuali durante i party di Combs, che ospitavano alcune delle personalità più famose del mondo musicale.
Ad assistere Tony Buzbee ci sarà anche Andre Van Arsdale, esperto in cause di questo tipo dopo aver rappresentato diverse vittime di abusi tra i Boy Scouts in un’inchiesta che ha messo a rischio l’esistenza dell’intera Boy Scouts of America.
Le dichiarazioni degli avvocati
Tra le vittime delle violenze ci sarebbe anche una persona che, ai tempi dei fatti, aveva soltanto 9 anni. Gli avvocati accusano Combs di aver anche offerto soldi alle vittime per non farli parlare.
“Il più grande segreto dell’industria dell’intrattenimento, che in realtà non era affatto un segreto, è stato finalmente svelato al mondo, il muro del silenzio è stato ora rotto” ha dichiarato Tony Buzbee.
“Verrà il giorno in cui faremo nomi diversi da Sean Combs. E di nomi ce ne sono molti. I nomi che faremo, supponendo che i nostri investigatori confermino e corroborino ciò che ci è stato detto, sono nomi che vi sconvolgeranno” ha aggiunto Van Arsdale
“Non sto parlando solo dei codardi ma anche dei complici, cioè di quelle persone che sappiamo aver visto questo comportamento e non aver fatto nulla. E sto parlando delle persone che hanno partecipato, lo hanno incoraggiato, lo hanno incitato. Loro sanno chi sono” ha concluso l’avvocato.
Citati anche familiari e etichette discografiche
Il riferimento degli avvocati che rappresentano le vittime di Combs è ad alcune persone e aziende che potrebbero essere citate in giudizio insieme al rapper.
Si tratta soprattutto di familiari di Combs, etichette discografiche, responsabili delle sedi degli eventi durante i quali sarebbero stati perpetrati gli abusi e soprattutto altri ospiti delle feste stesse.