Operaio morto schiacciato da un container a Civitavecchia, Alberto Motta lavorava al porto: aveva solo 29 anni
In seguito alla morte del 29enne Alberto Motta, i sindacati hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per tutti i lavoratori dello scalo portuale romano
Alberto Motta, operaio di 29 anni impiegato nel porto di Civitavecchia, è morto schiacciato da un container mentre stava lavorando nello scalo romano. Come riportato da Repubblica, l’incidenteè avvenuto all’alba durante lo spostamento di una pesante cassa. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e il pm di turno per ricostruire la dinamica dell’accaduto.
L’incidente
Motta era dipendente di Rtc, la società che gestisce il terminale container del porto di Civitavecchia, dove lavorava insieme anche al patrigno.
Secondo le prime ricostruzioni, il 29enne era alle prese con lo spostamento di un container su un muletto. L’operaio stava caricando la grossa cassa sul rimorchio di un camion, che però sembra sia partito prima che la forchetta del carrello fosse uscita totalmente, facendolo ribaltare.
I precedenti
L’incidente sul lavoro accaduto ad Alberto Motta arriva a distanza di meno di 24 ore dalla morte di un altro operaio, Paolo Borselli, il 58enne caduto con il carrello elevatore in mare a Trieste, senza più riemergere.
Ancora soltanto un giorno fa, a Savona un operatore dell’azienda di trasporto pubblico locale TPL, è rimasto schiacciato tra due mezzi ed è deceduto. Mentre martedì 7 febbraio, un operaio di 34 anni è rimasto ucciso da un’esplosion nel cantiere del Terzo Valico a Voltaggio in provincia di Alessandria.
Sempre in provincia di Roma, a Fonte Nuova, un mese fa un giovane operaio ha perso la vita travolto da dei pannelli di cemento mentre era alla guida di un camion.
Le proteste dei sindacati
In seguito all’ultimo incidente mortale i sindacati Cgil Cisl, Uil, Ugl, Usb e Fast, hanno proclamato 24 ore di sciopero di tutti i lavoratori del Porto di Civitavecchia.
“Sono passati appena 20 giorni, ed è di nuovo tragedia sul lavoro sul territorio. Anche questa volta a perdere la vita un giovane operaio impegnato, nel porto di Civitavecchia, nelle operazioni di movimentazione al terminal dei container. Le notizie sono ancora frammentarie e la Polizia di frontiera sta effettuando i rilievi per capire la dinamica dell’incidente mortale”, hanno scritto in una nota, Carlo Costantini e Marino Masucci, segretari generali della Cisl Roma Capitale Rieti e Fit-Cisl Lazio.
“Siamo sconcertati, affranti, e non si può continuare a tenere la conta dei morti mentre monta il senso di impotenza e rabbia di fronte a quella che, a tutti gli effetti, è l’emergenza numero uno del mondo del lavoro – dicono i rappresentati sindacali – Non si può avere vent’anni, avere tutta la gioia della vita davanti e poi, improvvisamente, l’incidente, qualcosa che non va e l’interruttore della vita si spegne. Tragedie che colpiscono giovani alle prime armi come uomini adulti e di esperienza nei cantieri, nei capannoni, sulle impalcature, nelle fabbriche, ovunque. Basta! La sicurezza sul lavoro deve essere la priorità assoluta di questo nuovo anno. Siamo stanchi di fare la conta dei morti”.