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Nuovo decreto Covid, proroga stato d'emergenza: ipotesi nuova data

Sul tavolo del Cdm previsto per domani potrebbe esserci un'estensione ulteriore dello stato d'emergenza rispetto alle prime ipotesi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Lo stato d’emergenza potrebbe essere prolungato fino al 31 dicembre, non fino a fine ottobre come ipotizzato in un primo momento. Lo rivelano fonti di governo, secondo quanto appreso da Adnkronos, in un vertice preliminare al Cdm che dovrà decidere le nuove misure anti-Covid. La proroga dello stato d’emergenza, in scadenza il 31 luglio, è una delle decisioni che verranno prese nella cabina di regia che dovrebbe tenersi domani, durante la quale saranno formulati i provvedimenti poi contenuti nel nuovo decreto per la gestione dell’epidemia Covid-19 nel nostro Paese.

Nuovo decreto Covid, proroga stato d’emergenza: scadenza a fine dicembre

La scelta di rimandare ulteriormente la scadenza, rispetto alla data del 31 ottobre emersa inizialmente, sarebbe stata presa sulla base del peggioramento del quadro epidemiologico in Italia e dell’appuntamento elettorale delle amministrative programmate in autunno.

Nel Consiglio dei ministri previsto per domani, dovrebbero essere stabiliti dei nuovi parametri per le assegnazioni dei ‘colori’ alle Regioni, per adeguare alla nuova fase dell’epidemia il sistema di fasce di rischio, dato che con i criteri attuali, considerati inadeguati, sarebbero diverse le regioni a finire in zona gialla. Il nuovo meccanismo darebbe più peso ai tassi di ospedalizzazione e all’occupazione di posti letto nelle terapie intensive e punterebbe meno su contagi e incidenza.

Nuovo decreto Covid, le misure sul tavolo del governo: tutto aperto sul green pass

Attesa per domani anche le modifiche sul green pass: all’interno dei confini italiani, dovrebbe essere mantenuto il requisito di una sola dose di vaccino anti-Covid per ottenere il certificato sanitario.

Rimane aperto il dibattito sull’estensione dell’utilizzo del green pass anche nei luoghi pubblici e a quali attività, come ad esempio bar e ristoranti, vincolare l’accesso alla somministrazione di almeno una dose del vaccino.

Ospite della trasmissione ‘In Onda’ su La7, il coordinatore del Cts Franco Locatelli è intervenuto sulle scelte che toccheranno domani al Consiglio dei ministri, specificando che “nessuno vuol chiudere nulla”.

“Il Comitato tecnico scientifico può fornire dati e consulenza, ma tocca alla politica” prendere decisioni, ha detto Locatelli, sottolienando anche “un’apertura di riflessione importante rispetto al modello di green pass.”

“Se guardiamo l’evoluzione della ripresa dei contagi, adesso si considera l’impatto sui servizi ospedalieri. Ma dobbiamo pensare a fare qualcosa davanti alla ripresa della circolazione virale: abbiamo quasi 5 milioni di connazionali oltre i 50 anni di età che non hanno ricevuto una singola dose di vaccino. Nella fascia 70-79 anni, il 13% non ha avuto una singola dose di vaccino e una persona di questa età ha una probabilità su 10 di perdere la vita se si infetta” è stata la riflessione del presidente del Consiglio superiore di sanità.

“Misura coercitive? Io parlerei di misure incentivanti: se posso avere accesso ai cinema, alle piscine, ai ristoranti al chiuso… Siamo così sicuri che il green pass non aumenterebbe il numero degli avventori nei ristoranti?” si chiede ancora Locatelli.

Secondo quanto riferito dalle fonti di governo, non dovrebbe essere affrontato il tema dell’obbligo vaccinale per i docenti,  nonostante ieri il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi avesse sostenuto che il tema sarebbe stato sul tavolo del Cdm. Anche il ritorno del pubblico negli stadi dovrebbe rimanere fuori dal vertice dell’esecutivo.

Fonte foto: ANSA
Green pass per ristoranti, non solo Francia: le misure in Europa

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