Neonato sopravvissuto all'incidente dell'autobus a Mestre: "Un miracolo", protetto dai genitori tra le braccia
Il neonato che è stato miracolosamente salvato dopo l'incidente dell'autobus a Mestre rappresenta una delle poche storie a lieto fine della tragedia
Una tragedia indescrivibile quella che si è abbattuta martedì 3 ottobre sulla città di Mestre. L’incidente del pullman precipitato da un cavalcavia ha causato la morte di 21 persone, oltre al ferimento di altre 15. I medici, intanto, si sforzano eroicamente per salvare quante più persone possibile. Tra i coinvolti in questa terribile vicenda ci sono anche bambini, dei quali un neonato di pochi mesi miracolosamente salvato prima dai propri genitori, e poi dai soccorritori sul posto. La storia sta facendo rapidamente il giro del mondo, aprendo un piccolo spiraglio di speranza in questo dramma di smisurate proporzioni.
Protetto dai genitori
Ciò che rende la storia del neonato sopravvissuto all’incidente ancora più straordinaria è stata la reazione istintiva dei suoi genitori.
Mentre il pullman si dirigeva verso una catastrofe imminente e il fuoco si diffondeva rapidamente, sembra che la coppia abbia cercato di proteggere il piccolo con i propri corpi.
Questo atto coraggioso e instintivo ha avuto esito positivo, salvando miracolosamente la vita del neonato. Tuttavia, al momento, non si hanno notizie certe sul destino dei genitori.
Una bimba e una 50enne gravissime
Fra le altre persone soccorse, una bimba di soli 4 anni e una donna di 50 anni, che sono state trasportate d’urgenza all’Azienda Ospedaliera di Padova, entrambe in condizioni gravissime.
La piccola presentava ustioni estese su tutto il corpo, e la profondità delle ferite ha lasciato fin da subito poco spazio all’ottimismo. I medici hanno deciso quindi di attendere per stabilire una prognosi.
Poco dopo le 22, la donna di 50 anni è giunta a Padova da Treviso, dove era stata inizialmente trasportata. Dai primi accertamenti è emerso che la donna è di nazionalità ucraina.
La 50enne e la bambina, una volta giunte al pronto soccorso, sono state trasferite al Centro Grandi Ustionati dell’Azienda, in considerazione della gravità delle loro ferite. Sia la bimba che la donna sono state intubate, ma purtroppo nessuna delle due era cosciente al momento del ricovero in ospedale.
Gli altri feriti
Tra le 21 vittime dell’incidente, 7 di esse sono già state identificate. Oltre a queste, si sospetta che una donna austriaca sia la madre di due bambine, di 13 e 3 anni, entrambe ricoverate a Treviso in condizioni non serie.
Dei quattro feriti più gravi, tutti adulti tra i 20 e i 30 anni, tre sono stati ricoverati in Rianimazione presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre, mentre uno è stato trasferito a Dolo.
Durante la notte, i vigili del fuoco hanno lavorato instancabilmente per soccorrere i feriti e recuperare i corpi delle vittime tra le lamiere contorte del pullman. Il bilancio finale, stabilito alle 5 del mattino, è di 21 vittime e 15 feriti.
L’autista Alberto Rizzotto
L’unica vittima italiana di questa tragedia è l’autista, Alberto Rizzotto, un uomo di 40 anni originario di Conegliano ma residente a Tezze sul Brenta. I suoi colleghi lo hanno descritto come un professionista affidabile con sette anni di esperienza.
Tra le vittime identificate, si contano cinque cittadini ucraini, confermati dal portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Kiev, Oleg Nikolenko. Altri paesi rappresentati tra le vittime includono la Francia, la Germania e la Croazia.