Naufragio Jonio, trovati altri corpi al largo della Calabria: su 14 vittime 8 sono bambini
Cresce il bilancio del naufragio al largo della Calabria. Trovati 14 corpi, di cui 8 bambini: 4 maschi e 4 femmine
Il tragico naufragio nel Mar Jonio ha portato alla luce, nella giornata di oggi, altri corpi. Al largo della Calabria, sono state trovate altre vittime del disastro: su 14 ritrovamenti, 8 sono bambini.
- Il ritrovamento di altri corpi: 8 sono bambini
- Il naufragio e la ricerca
- Le reazioni e le iniziative
Il ritrovamento di altri corpi: 8 sono bambini
La Guardia Costiera ha recuperato i corpi di altre vittime del naufragio avvenuto al largo della Calabria. Nella giornata di oggi, tra i 14 corpi ritrovati, 8 sono bambini: 4 maschi e 4 femmine.
La barca a vela su cui viaggiavano si è ribaltata, lasciando almeno 60 dispersi nelle acque del Mar Jonio. Le operazioni di soccorso continuano senza sosta nella speranza di trovare superstiti, ma il bilancio delle vittime continua a crescere.
Il naufragio e la ricerca
Il naufragio è avvenuto quando una barca a vela, si è ribaltata nel Mar Jonio. La barca trasportava decine di persone, molte delle quali bambini e neonati, e si è capovolta a causa di un incendio scoppiato dal motore.
L’imbarcazione si è rovesciata a 110 miglia nautiche dalle coste italiane, causando gli alti numeri dei dispersi.
Le autorità italiane hanno avviato immediate operazioni di salvataggio, ma il numero delle vittime è drammaticamente aumentato nella giornata di oggi.
Le reazioni e le iniziative
Le reazioni al tragico naufragio nel Mar Jonio non si sono fatte attendere. Le organizzazioni umanitarie e le istituzioni internazionali hanno espresso profondo cordoglio e indignazione per l’ennesima tragedia nel Mediterraneo.
Il governo italiano non si è espresso in maniera chiara sulle iniziative utili per migliorare le operazioni di soccorso e prevenire ulteriori tragedie. Un silenzio che ha portato ad aspre critiche da parte dell’opposizione.
Intanto, le operazioni proseguono per individuare ulteriori vittime del naufragio, ovvero intere famiglie partite dalla Turchia 8 giorni fa. “Ci hanno detto che viaggiavano senza salvagente e che alcune imbarcazioni non si sono fermate per aiutarli”, ha raccontato Shakilla Mohammadi, la mediatrice interculturale di Medici Senza Frontiere che nella mattinata ha assistito i superstiti.