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Mirko Giannotta morto, il ricordo dell'ex presidente di Ama scatena la polemica: "Fascista dedito all'azienda"

Fa discutere il messaggio dell'ex presidente di Ama su Mirko Gianotta, morto improvvisamente a 49 anni e definito "fascista": l'intervento della Cgil

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Le dichiarazioni di Daniele Pace, ex presidente di Ama, in memoria del funzionario Mirko Giannotta, hanno sollevato un acceso dibattito. Giannotta, morto improvvisamente a 49 anni, è stato descritto da Pace come un “fascista e un collega dedito all’azienda“. Questo tributo, pubblicato su Facebook, ha suscitato forti reazioni, soprattutto da parte della Cgil, che accusa Pace di aver violato il codice etico dell’azienda normalizzando l’orientamento politico di Giannotta.

Morto “il fascista” Mirko Giannotta

Nel post, Pace ha ricordato Giannotta come “una persona buona“, lodando la sua dedizione all’azienda, la sua onestà e la sua bontà d’animo.

Tuttavia, come riporta La Repubblica, ha anche sottolineato le differenze politiche che li dividevano, definendo Giannotta un fascista e se stesso un antifascista degli anni ’70.

Mirko Giannotta durante un evento dell’Endas

Nonostante queste divergenze, Pace ha evidenziato il legame umano che era riuscito a instaurare con Giannotta. Queste parole hanno rapidamente fatto il giro delle chat aziendali, provocando una valanga di reazioni.

Mentre il sindacato di destra Ugl ha espresso cordoglio, molti hanno sollevato dubbi sull’opportunità delle affermazioni di Pace.

La Cgil chiede la testa di Pace di Ama

La Cgil, attraverso il segretario generale Natale Di Cola, ha chiesto l’allontanamento definitivo di Pace da Ama. Di Cola ha criticato l’ex presidente per aver violato il codice etico aziendale e ha espresso sconcerto per la mancanza di provvedimenti contro di lui, sollevando ulteriori dubbi sulla trasparenza dell’azienda.

La municipalizzata dei rifiuti ha anch’essa ricordato Giannotta, sottolineando il suo impegno con la Protezione Civile.

La commemorazione nella sede dell’Msi

Giannotta è stato commemorato nella parrocchia San Bonaventura di Torre Spaccata, mentre il giorno precedente è stato ricordato nella storica sede dell’Msi di Acca Larentia.

Questa sede è stata gestita dal padre di Giannotta fino al 2019, ed è nota per le celebrazioni annuali del 7 gennaio in memoria dei tre neofascisti uccisi nel 1978.

La sorella di Giannotta, Francesca, dipendente Ama, ha diffuso una locandina su Facebook con il volto del fratello e le parole di una canzone della band neofascista ZetaZeroAlfa, invitando a ripetere il rituale dell’ultradestra per salutarlo.

Le polemiche sul neofascismo in determinati ambienti romani non sono certo una novità, basti pensare ai saluti romani di gennaio di quest’anno per ricordare Alberto Giaquinto.

Fonte foto: Ansa / Facebook Francesca Gianotta

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