Carlo Calenda contro Roberto Vannacci: "Ho sentito solo di canne e di lei che si slaccia i pantaloni"
Duro scontro in Tv tra Roberto Vannacci e Carlo Calenda, che accusa il generale di ispirarsi alla X Mas ma di non aver il coraggio di dirsi fascista
Volano gli stracci in Tv tra Carlo Calenda e Roberto Vannacci. Il leader di Azione e l’eurodeputato della Lega sono stati protagonisti di un duro faccia a faccia su La7, ospiti di DiMartedì. Un faccia a faccia nel quale l’ex ministro ha accusato il generale di essere un codardo per non avere il coraggio di definirsi fascista nonostante i continui riferimenti alla decima Mas.
L’attacco di Carlo Calenda
Il botta e risposta ha inizio con la domanda di Giovanni Floris a Calenda su che destra rappresenti quella di Roberto Vannacci.
“Esoterica” è la risposta senza indugi del leader di Azione: “La destra tradizionale, conservatrice, liberale, che ha prima di tutto come fondamento la legge, l’ordine, il rispetto dei valori della costituzione, in particolare l’esercito, quando uno serve l’esercito serve la Repubblica. È una destra che misura le parole, che è attenta al decoro, non è che dice ‘adesso se volete mi levo i pantaloni e vi faccio vedere se sono un uomo’ o va da Fedez a fare la canna sì, la canna no”.
“Quello che sta avvenendo in tutto il mondo, di cui il generale è un buono e furbo interprete, è una destra diversa” ha spiegato Calenda “è una destra che monta un grande casino, che fa una cosa che per me è intollerabile” dice ancora, rivendicando la famiglia tradizionale di cui fa parte “io non mi permetto di giudicare gli altri, questa destra giudica e basta“.
La replica di Roberto Vannacci
“Innanzitutto io rappresento la destra scelta dagli elettori” è la replica di Vannacci in collegamento ” e quindi è una destra che crede nella realtà e non nella percezione, una destra che crede nella pace e non nella guerra ad oltranza, che crede nel progresso e non nel Green deal che invece ci ha ridotto poveri, una destra che crede nei valori fondamentali come la sicurezza come l’identità, come il popolo e che giudica chi invece questi principi li mette invece in discussione, senza dubbio, che combatterà sino all’ultimo sangue per proteggere questi principi”.
“Una destra che protegge il proprio elettorato e non protegge il Pianeta e l’umanità, quello lo lasciamo proteggere a persone come Calenda, che evidentemente non riscuote un grande successo a giudicare dai risultati delle ultime europee”.
Il botta e risposta
Non ha usato giri di parole Carlo Calenda, definendo “di una banalità sconfortante” tutto quello che ha detto Vannacci.
“La differenza è che per me l’identità è la cultura che un popolo si dà, non è l’avversione verso l’altro, non è cercare di speculare sulle paure altrui. Questo modo di esprimersi ha un tratto, generale mi scusi, di codardia“, ha affermato il senatore.
“Perché uno che se ne va in giro facendo il simbolo della decima Mas” ha continuato Calenda, “dovrebbe avere gli attributi per dirlo che è fascista, perché ai fascisti gli di poteva dire tutto, ma almeno avevano il coraggio di dire che erano fascisti “.
Concetto ribadito sul suo profilo X, dove l’ex ministro ha rilanciato definendo Vannacci un “fascioconiglio“.
“Come al solito vedo che l’onorevole Calenda non cambia stile, la butta in caciara” è la replica del generale, secondo cui “la decima Mas per me è il simbolo del coraggio, dell’abnegazione, del sacrificio, io ho già spiegato a quale decima Mas io mi riferisca e non ho assolutamente altro motivo per riferirmi ad altri”.
“Io per i valori democratici e liberali ho combattuto rischiando la vita in tutti i campi di battaglia di questa Terra – ha riaffermato Roberto Vannacci – e invece al mio fianco gente come Calenda non ce l’ho mai vista”.
“Il problema, quando uno va a commemorare il golpe borghese, non sta parlando di quella decima Mas e di nuovo diventa quel misto tra codardia e ipocrisia che fa ogni volta, l’ha sempre fatto. Dice frasi sugli omosessuali come se fossero fatti suoi, poi dice le frasi su chi non ha i tratti somatici italiani, poi se le rimangia a metà” ha rinfacciato il senatore, accusando di non aver mai sentito una proposta da Vannacci.
“Lei è un influencer, è diventato un influencer della destra” ha concluso Carlo Calenda.