Milano, palazzo in fiamme: la rivelazione del custode che cambia tutto
La corrente elettrica era staccata nell'appartamento da cui sarebbe partito l'incendio a causa di un corto circuito: continua il giallo
Sono ancora avvolte dal mistero le circostanze in cui si è sviluppato il rogo che ha distrutto parte di Torre dei Moro, il grattacielo di lusso che ha preso fuoco a Milano. L’incendio non sarebbe divampato nell’appartamento del 15esimo piano in cui si ipotizza che ci sia stato un corto circuito o un malfunzionamento dell’impianto elettrico.
Il custode del palazzo, riporta Tgcom 24, avrebbe infatti dichiarato agli investigatori che la corrente sarebbe stata staccata, forse dal contatore principale, dal proprietario prima della partenza per le vacanze estive.
Cinque giorni prima dell’incidente il custode era andato a innaffiare le piante all’interno dell’abitazione, in cui abitava una sola persona, che non sarebbe ancora rientrata a Milano. Andando ad accendere la luce si era reso conto che la corrente elettrica era stata staccata.
Tuttavia il proprietario di casa potrebbe aver escluso alcuni elettrodomestici, come il frigorifero, dal blocco e non è tagliata fuori dalle indagini la possibilità dell’autocombustione di batterie o altro materiale pericoloso all’interno dell’appartamento.
Gli inquirenti stanno valutando comunque l’ipotesi che le fiamme e il fumo, che fortunatamente non hanno causato vittime, e che si vedono uscire dal balcone di quell’interno in un video amatoriale non siano partiti da lì.
In Procura sono ancora attesi i documenti sulla progettazione dell’edificio, che è stato ultimato nel 2011 dalla Moro Costruzioni, mentre sono già stati inseriti nel fascicolo per disastro colposo i piani di manutenzione del palazzo, che presto saranno passati al vaglio dai periti.