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Grattacielo in fiamme a Milano: il "giallo" del sistema antincendio

Si continua a indagare sull'incendio che ha divorato un grattacielo a Milano nel pomeriggio di domenica 29 agosto

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Emergono nuovi dettagli sul devastante incendio che, nel pomeriggio di domenica 29 agosto, ha distrutto un palazzo in via Antonini 32 a Milano. Secondo quanto riferito da ‘Ansa’, gli inquirenti hanno accertato che il sistema antincendio della Torre dei Moro presentava diverse “criticità” e, in particolare, le “bocchette” dell’impianto da attivare manualmente funzionavano fino al quinto piano, non erano attive tra il quinto e il decimo, mentre hanno funzionato in parte tra il decimo e il diciottesimo piano.

I punti oscuri dell’incendio di Milano

‘La Repubblica’, che parla di “giallo” legato al mancato funzionamento dei sistemi antincendio, elenca gli altri punti oscuri dell’incendio che ha divorato un grattacielo a Milano.

Innanzitutto, c’è da capire capire come abbia fatto il fuoco a propagarsi così in fretta (in 15 minuti la facciata ovest ne era completamente avvolta) e dall’alto verso il basso.

A questo proposito il quotidiano riporta la testimonianza di Patrizia D., inquilina del primo piano, che ha visto dal basso il primo filo di fumo: “Subito dopo mi è volato il primo pannello di alluminio infuocato sul terrazzino. Altri si sono staccati subito e mi sono chiusa dentro, poi sono uscita”. Braci che hanno incendiato anche i piani bassi.

È molto probabile, poi, che il movimento dell’aria e delle fiamme nell’intercapedine tra la vela e la struttura portante abbia dato origine al cosiddetto “effetto camino“, che ha fatto incendiare l’intero cappotto termico.

La causa dell’incendio di Milano

Per quanto riguarda l’origine dell’incendio, sono due le ipotesi: il rogo potrebbe essere scoppiato all’interno di un appartamento al tredicesimo piano della torre (il quindicesimo, se si considera il blocco separato di appartamenti dei primi due piani), come sono convinti il pm Pasquale Addesso e il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che coordinano l’indagine per disastro e incendio colposo. oppure potrebbe aver avuto origine dal terrazzino.

Nel primo caso, l’innesco potrebbe essere stato un caricatore per batterie al litio surriscaldato, un condizionatore difettoso o un elettrodomestico in cortocircuito, bruciato in quell’ambiente momentaneamente disabitato (il proprietario domenica si trovava ancora in vacanza a Siracusa).

L’elemento difettoso, però, potrebbe anche essere stato dimenticato all’esterno e surriscaldato dal sole.

Gli investigatori hanno spiegato che il fumo nero e denso lascia pensare alla “combustione di materiali plastici”.

Incendio Milano, grattacielo in fiamme: le immagini Fonte foto: ANSA
Incendio Milano, grattacielo in fiamme: le immagini
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