Matteo Salvini torna al Viminale dopo il processo Open Arms? Meloni e le parole su Piantedosi
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni su un possibile ritorno di Matteo Salvini al Viminale dopo il processo Open Arms
Scagionato dalle accuse del processo Open Arms in quanto, secondo i giudici, “il fatto non sussiste”, Matteo Salvini sarebbe pronto a tornare al Viminale e riprendere il posto attualmente ricoperto da un altro Matteo, il prefetto Piantedosi. La premier Giorgia Meloni, però, frena gli entusiasmi e lascia in sospeso il ritorno all’Interno del segretario leghista.
Salvini tornerà al Viminale?
“Se qualcuno negli anni scorsi era convinto che non potevo tornare al Viminale perché ero un potenziale sequestratore e delinquente, adesso questa cosa cade”.
Queste le parole pronunciate da Matteo Salvini – attualmente vicepremier e ministro dei Trasporti – a seguito dell’assoluzione nel processo Open Arms.
Il leader della Lega ha iniziato a lanciare qualche segnale, affermando che “il Viminale è un posto stupendo” ma che almeno “per ora” non pensa di traslocare.
Senza mai far trapelare l’intenzione di togliere il posto al “fratello” Matteo Piantedosi, sembra tuttavia evidente il desiderio di Salvini di tornare agli Interni.
E l’occasione potrebbe arrivare il prossimo ottobre, con le elezioni regionali in Campania cui Piantedosi potrebbe essere candidato.
Meloni loda il lavoro di Piantedosi
Giorgia Meloni si è sempre schierata al fianco dell’alleato del centro destra e, dopo il verdetto, ha ribadito: “Mi pare un fatto che l’oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche”.
Ha sottolineato l’assenza di “effettivi reati”, denunciando l’utilizzo della “giurisdizione per condizionare la politica”.
Il sostegno, però, finisce qui e quando le è stato chiesto di un possibile ritorno di Salvini in Viminale, la premier si è mostrata cauta.
Dalla Lapponia finlandese, dove si trova per il vertice Nord-Sud, Meloni ha affermato: “Oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno”.
Il verdetto del processo Open Arms
Dopo un incontro di deliberazione lungo otto ore, i giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo hanno assolto Matteo Salvini.
Per le toghe siciliane, le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio dovevano essere sciolte “perché il fatto non sussiste”.
Si chiude così l’annosa vicenda relativa all’imbarcazione della ong Open Arms, cui Salvini, allora a capo del Viminale, impedì l’attracco nelle acque italiane e lo sbarco di 147 migranti nell’agosto 2019.