Salvini al Viminale, la replica di Tajani è chiara col riferimento al Ponte sullo Stretto: cos'ha detto
Matteo Salvini torna a palesare la volontà di tornare al Viminale, Antonio Tajani gli consiglia di occuparsi di altro
Matteo Salvini, dopo essere stato assolto nel processo Open Arms, ha cominciato a manifestare la volontà di tornare a guidare il Viminale. Peccato per lui che i vertici dei suoi due alleati di governo, ossia Forza Italia e Fratelli d’Italia, per quel che riguarda il ministero dell’Interno, gli abbiano fatto intendere che non c’è né la voglia né la necessità in questo momento di effettuare un rimpasto. Sul tema si è pronunciato in modo esplicito anche Antonio Tajani, leader azzurro e ministro degli Esteri.
- Salvini punta a tornare al Viminale, Tajani lo invita ad occuparsi di altro
- Fratelli d'Italia d'accordo con Tajani: "Nessun rimpasto"
- Salvini isolato
Salvini punta a tornare al Viminale, Tajani lo invita ad occuparsi di altro
Fuori dal Senato, sabato 28 dicembre, il leader della Lega, come già fatto in diverse occasioni negli ultimi giorni, ha di nuovo palesato la sua intenzione di tornare al Viminale.
In particolare ha detto che vorrebbe intavolare un discorso con l’attuale ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e con la premier, Giorgia Meloni. Scopo? Capire se ci sono margini per un suo spostamento dal ministero delle Infrastrutture al dicastero che tanto desidera.
“Al ministero dell’Interno c’è un ministro, Matteo Piantedosi, che sta lavorando benissimo, Salvini mi pare che abbia un altro lavoro”, ha dichiarato a microfoni spenti Antonio Tajani al Fatto Quotidiano.
“Salvini – ha aggiunto il numero uno di Forza Italia – è il ministro delle Infrastrutture e sul suo tavolo ha dossier molto importanti e impegnativi. Si dovrà occupare di iniziare a costruire il Ponte sullo Stretto: già questo mi sembra un compito parecchio impegnativo e sarebbe già molto importante”.
Di fatto, Tajani, con toni moderati ma decisi, ha invitato Salvini a lasciar perdere la questione di un suo ipotetico ritorno al Viminale. Il ministro degli Esteri ha aggiunto, a proposito del rimpasto, che “di solito si fa quando le cose non funzionano e questo governo invece sta facendo benissimo, sta lavorando alla grande: al momento non c’è bisogno di cambiare niente”.
Fratelli d’Italia d’accordo con Tajani: “Nessun rimpasto”
Il pensiero di Tajani è condiviso anche da Fratelli d’Italia. “Parlare si può parlare di tutto, ma oggi non si profilano le condizioni, mancano proprio i presupposti per procedere a un rimpasto”, ha spiegato al Corriere della Sera il presidente del gruppo FdI alla Camera Bignami,
“Salvini – ha aggiunto – esprime una legittima ambizione. È stato assolto e può giustamente rivendicare di aver agito da ministro dell’Interno nel rispetto delle leggi. Anche noi siamo ben lieti di quella assoluzione, sulla quale avevamo pochi dubbi. Ma la squadra di governo si rivede se ci sono i presupposti. E non ci sono. Invece la stabilità che nessun altro esecutivo in Europa può vantare, va protetta”.
Bignami ha poi sottolineato che Fitto e Foti, e Sangiuliano e Giuli non sono stati altro che avvicendamenti. Sarebbe ben diverso se si coinvolgessero ministero dell’Interno e ministero delle Infrastrutture perché “si tratterebbe di un rimpasto di fatto. Si bloccherebbe l’attività di due dicasteri centrali per due mesi”.
Salvini isolato
Per ora, quindi, Salvini rimane isolato e senza sponde nella maggioranza per quel che riguarda la sua volontà di tornare al vertice del Viminale. Né Forza Italia né Fratelli d’Italia hanno voglia di stravolgere gli equilibri di governo.