Salvini assolto, ma il fondatore di Open Arms Oscar Camps non si arrende: "Valutiamo ricorso"
Dopo la lettura della sentenza di assoluzione per Matteo Salvini, il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, ha dichiarato di valutare il ricorso
Salvini assolto, ma Open Arms non esclude il ricorso. Nel processo contro la ong il vicepremier ha ottenuto dal tribunale di Palermo l’assoluzione perché il “fatto non sussiste” sulle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Il fondatore dell’organizzazione umanitaria, Oscar Camps, era presente alla lettura della sentenza e uscito dall’aula ha dichiarato di non volersi fermare qui.
L’assoluzione di Matteo Salvini
Per la vicenda dei 147 migranti costretti a rimanere per 19 giorni a bordo della barca di Open Arms, all’epoca in cui Matteo Salvini era ministro dell’Interno, il segretario della Lega avrebbe potuto ricevere una pena di sei anni di reclusione, come richiesto della procura.
Nonostante i toni trionfanti del vicepremier e degli alleati in Italia come all’estero, il rischio di una condanna non può però ancora dirsi scongiurato.
Il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, all’entrata dell’aula bunker di Palermo per il processo a Matteo Salvini
Ad assistere al processo erano presenti nell’aula bunker 27 parti civili che si sono costituite contro l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, rappresentate da alcuni migranti che in quei giorni erano a bordo dell’imbarcazione rimasta davanti Lampedusa, oltre da associazioni e ong.
Tra questi anche il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, che alla lettura della sentenza non ha escluso di ricorrere in appello contro il verdetto.
Le parole di Oscar Camps
“Il dispiacere è soprattutto per le persone, che come abbiamo detto dal primo minuto, sono state private della loro libertà – ha dichiarato l’attivista catalano dopo la sentenza – Aspettiamo le motivazioni dei giudici, per valutare se appellare la sentenza come speriamo anche la Procura della Repubblica”
Dichiarazione in linea con quanto affermato da Emergency, altra organizzazione umanitaria costituita parte civile nel processo: “Noi continueremo a prestare assistenza a quanti si trovano in pericolo nel Mediterraneo non solo perché è un obbligo previsto dal diritto internazionale, ma perché è la cosa giusta da fare”.
Prima della sentenza il legale rappresentante di Open Arms, Arturo Salerni aveva ribadito come nel mese di agosto 2019 ” la pubblica autorità con il suo vertice, al di fuori di ogni previsione normativa, decise di privare della libertà le persone che si trovavano in quella condizione”.
I legali delle parti civili avevano chiesto a Matteo Salvini oltre un milione di euro di risarcimento.