Salvini e il nuovo Codice della Strada, esulta per gli incidenti diminuiti e viene sgridato dalle associazioni
Salvini esulta per la diminuzione degli incidenti dopo il Nuovo Codice della Strada, ma le associazioni invitano alla prudenza: i dati
Dall’entrata in vigore del Nuovo Codice della Strada gli incidenti sono già diminuiti: lo dichiara Matteo Salvini in una diretta sui suoi canali social in cui riporta i dati del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Un dettaglio certamente positivo, ma che non trova il plauso delle associazioni delle vittime della strada: “È presto per cantare vittoria”.
- I primi dati dopo il Nuovo Codice della Strada
- Le associazioni delle vittime: "Presto per esultare"
- La diffida dei pazienti che assumono cannabis
I primi dati dopo il Nuovo Codice della Strada
Nel pomeriggio del 30 dicembre Matteo Salvini, durante una diretta sui social, ha anticipato i dati del Ministero dei Trasporti sugli incidenti in Italia dal giorno 14 – quando è entrato in vigore il Nuovo Codice della Strada – al 28.
Secondo le percentuali, rispetto allo stesso periodo del 2023 gli incidenti hanno registrato un calo del -2,8%, gli incidenti mortali del -20,3% e le morti del -25,4%.
Dati, questi, che portano Salvini a esultare: “Ne sta valendo la pena, significa fare del bene, significa fare buona politica”. Nello stesso video il ministro cerca di fare chiarezza dopo le polemiche: “Sul tasso di alcol non cambia nulla”, con il limite fermo a 0,5.
Salvini replica anche sugli antidolorifici: “Chi li assume può continuare a farlo come l’anno scorso”, lo stesso varrebbe per “pastiglie con oppiacei e cannabinoidi” per le quali consiglia di consultare il medico sul tempo che deve trascorrere tra l’assunzione e la messa alla guida.
Le associazioni delle vittime: “Presto per esultare”
Per Domenico Musicco, avvocato nonché presidente dell’Associazione Vittime della Strada Onlus, sarebbe presto per cantare vittoria in quanto “bisognerà vedere quanto durerà questo aumento dei controlli”.
Musicco sottolinea che le nuove misure e le sanzioni “spaventano gli italiani” ma “questa forma di timore potrebbe svanire nel tempo come avvenuto per la riforma della patente a punti”.
La diffida dei pazienti che assumono cannabis
Il 30 dicembre le associazioni dei pazienti che assumono cannabis a scopo terapeutico hanno presentato una diffida formale al Governo con la richiesta di istituzione di un tavolo tecnico per fare chiarezza con misure riservate.
Le associazioni, rappresentate dagli avvocati Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti, fanno sapere che i loro assistititi hanno paura a mettersi alla guida in quanto potrebbero rischiare il ritiro della patente dal momento che risulterebbero positivi a Thc o Cbd pur non mostrando stati di alterazione.
In assenza di risposte entro il 20 gennaio lo stesso studio legale potrebbe far partire una class action contro il Governo per il riconoscimento di danni fisici e morali.