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Matteo Salvini critica il rapper Geolier per i video musicali con cocaina e alcool: “Non è un bell'esempio”

Matteo Salvini a Dritto e Rovescio parla delle canzoni di Geolier e critica l'uso di parole come alcool e cocaina: "La droga è m***"

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Dopo il motto “i videogiochi fanno male”, anche la musica rap fa male. A dirlo è Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, che crede non sia un buon esempio quello del rapper Geolier. Nei suoi video e testi, nel tipico stile del genere rap e trap, sono presenti armi, droghe e alcool. “Non è un bell’esempio”, commenta Salvini e si accende il dibattito tra i presenti, tra realtà ed esaltazione di un stile di vita considerato criminale.

Salvini contro Geolier

Matteo Salvini, ospite a Dritto e rovescio, ha commentato i video musicali del rapper Geolier. Per il ministro delle Infrastrutture, che ammette di non poter giudicare un cantante per la sua musica non essendo un esperto, i video e i testi del rapper napoletano non sono un bell’esempio (non lo è neanche per il prete di Verona, che accusa Geolier di aver ottenuto voti con metodo mafioso).

“Non entro nel merito delle polemiche musicali o che vada in video con un fucile – commenta Salvini – se vendi tanto perché sei bravo, ma metti nei video delle tue canzoni la cocaina e l’alcool […] non è un bell’esempio”. Mentre gli ospiti provano a citare anche l’uso delle armi nei video, Salvini pronuncia una sua frase ormai cavalli di battaglia: “La droga è m***. Ogni droga è m***”.

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Armi e violenza: il rap è il male

Il discorso si sposta sulla rappresentazione del genere rap e trap. Tra raccontare una realtà difficile, in alcuni aspetti volutamente esagerata e un’ostentazione che porta sulla cattiva strada si dividono gli ospiti. “Se tu fai una canzone molto seguita sui social, la violenza […] magari poi dai qualche sensazione ai ragazzi che sono disperati o in una condizione che non è la migliore”, dice Maurizio Belpietro.

“Tu rischi di diventare un esempio e di portare, come se fosse una cosa di successo, il fatto che maneggi armi”, continua il giornalista.

No istigazione, “raccontiamo la verità”

Il genere rap e quello trap hanno dei codici di scrittura e visivi. Sono riconoscibili dall’uso di alcune parole, di abiti, ma soprattutto per l’immaginario che evocano, spesso accusato di misoginia e di istigare alla violenza. Ospite a Dritto e Rovescio, un musicista della scena spiega che “i ragazzi raccontano quello che vivono”.

“Se io vivo in un quartiere difficile racconto quello che vivo, non mi posso inventare di vivere nelle fiabe”, risponde alle critiche. Spiega inoltre che le armi sono oggetti di scena e che nella musica gli artisti tengono a estremizzare quello che vivono.

Fonte foto: ANSA

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