Prete di Verona accusa Geolier dopo Sanremo 2024: "Brano non italiano, voti comprati con mentalità mafiosa"
Don Ambrogio Mazzeri, il prete influencer di TikTok, si scaglia contro Geolier e la Rai dopo Sanremo 2024
La partecipazione a Sanremo 2024 di Geolier col brano “I p’me, tu p’te” non è piaciuta a un prete di Verona che, pur non nominandolo, lo ha attaccato sui social. Su TikTok, infatti, è diventato virale un video di don Ambrogio Mazzai, il prete influencer che ha accusato il rapper napoletano di aver comprato i voti con “una schifosissima mentalità mafiosa“.
Prete di Verona contro Geolier
Le accuse a Geolier sono arrivate a poche ore dalla fine di Sanremo, mentre ancora si discute dell’episodio della serata cover quando il pubblico dell’Ariston ha fischiato il successo del napoletano contro Angelina Mango. Episodio che per tanti è stato razzista, soprattutto per i risvolti social avuti, e quanto successo su TikTok non è da meno.
A rendersi protagonista dell’attacco è Ambrogio Mazzai, prete influencer di TikTok che sul proprio profilo dispensa prediche e consigli per i suoi fedeli. Ma dopo la finale di Sanremo ha detto la sua anche sul Festival che però lui “non ha mai visto”.
Il primo attacco è contro la Rai e l’organizzazione del Festival che ha scelto una “canzone non in italiano“, facendo riferimento al testo di “I p’me, tu p’te” di Geolier. Poi l’affondo allo stesso cantante napoletano.
Questo brano è stato fatto arrivare in alto nelle classifiche, comprando i voti con una schifosissima mentalità mafiosa
La replica di don Ambrogio
Parole, quelle di don Ambrogio Mazzai, che hanno fatto il giro dei social indignando il web. Anche se i commenti del video sono bloccati, in tanti hanno chiesto una spiegazione al prete che poche ore dopo, rispondendo a delle domande in un box, ha precisato ciò che voleva realmente dire.
Geolier, al secolo Emanuele Palumbo
“Mi fa piacere ci siano tanti suoi sostenitori, non mi riferivo alla sua situazione in particolare” ha detto, spiegando che la “mentalità mafiosa” non era riferita a Geolier stesso.
L’accusa alla Rai
La vera e propria accusa, a questo punto, è stata rivolta verso la Rai che “per tirare su qualche milione di euro con la mentalità del televoto” mette in piedi un “meccanismo aberrante e diseducativo”.
“Chi ha più soldi può far vincere il proprio preferito” ha detto perché si tratterebbe di “compravendita di voti”.
La colpa della Rai? Per don Ambrogio quella di aver “usato un cantante famoso napoletano” per un sistema definito ancora una volta “aberrante”.