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Massimo Boldi critica la Milano di Beppe Sala: "Pericoli e molto malaffare, extracomunitari devono adattarsi"

Da diversi anni Massimo Boldi si mostra critico nei confronti dell'amministrazione Beppe Sala. Il comico vede Milano come una città "in difficoltà"

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Da tempo Massimo Boldi si dice poco contento di come vanno le cose a Milano, la sua “casa” da sempre, non risparmiando critiche alla gestione del sindaco Beppe Sala. Gli ultimi fatti di cronaca hanno portato l’attore a tornare sull’argomento: a suo avviso, la città rimane piena di “rischi” e “malaffare”, ma ha invitato gli extracomunitari a integrarsi e i milanesi a non abbandonarla.

Massimo Boldi, frecciata al sindaco Beppe Sala

La Milano amministrata da Beppe Sala è “in difficoltà” a causa di pericoli, rischi e “molto malaffare”: a sostenerlo all’Adnkronos è Massimo Boldi, tornato sul tema dopo aver già manifestato il suo malcontento a proposito.

Contrariamente a quanto esternato in altre occasioni, per l’attore però “non è giusto abbandonarla”, malgrado tutto, “quando quella è la tua casa, te la sei costruita, te la sei goduta, l’hai fatta con tanti sacrifici, hai il mutuo”.


L’attore comico Massimo Boldi

Una scelta quindi quasi obbligata, quella di rimanere, secondo una certa lettura delle sue parole. “Certo, il rischio è aumentato e sono d’accordo a mantenere l’ordine” ha aggiunto poi Boldi, facendo un appello ai milanesi affinché non vadano altrove.

Massimo Boldi e gli extracomunitari

L’attore ha poi auspicato un futuro in cui non vi siano disparità fra italiani e stranieri nella sua Milano. “Gli extracomunitari devono essere trattati bene e non ci devono essere disuguaglianze” ha osservato.

Tuttavia, gli stranieri “devono adattarsi al nostro Paese e alle sue regole, soprattutto alla religione” ci ha tenuto a precisare. “Sei a casa mia, devi adattarti alle regole”.

Le precedenti critiche a Milano e Beppe Sala

Esattamente un anno prima Massimo Boldi aveva già espresso preoccupazione per la crescente insicurezza a Milano, sottolineando come la criminalità sia particolarmente diffusa in particolare nei quartieri più poveri.

A differenza dalle ultime dichiarazioni, l’attore aveva ammesso che a causa della situazione tangibilmente peggiorata, era stato spinto a trasferirsi fuori città, in una residenza iper-protetta.

Più di recente, Massimo Boldi era intervenuto anche sul caso Ramy Elgaml a Corvetto: dopo aver sottolineato ancora una volta la mancanza di sicurezza a Milano, aveva criticato i “nuovi” genitori, collegando la mancanza di disciplina all’aumento della delinquenza.

Boldi nell’occasione aveva ricordato i metodi educativi rigidi del passato (“i nostri nonni tiravano fuori la cinghia”) e suggerito una sorta “libertà vigilata”.

Quando Massimo Boldi si propose come sindaco

Se qualcuno dovesse chiedersi se Massimo Boldi si senta in grado di amministrare Milano meglio di Beppe Sala, è bene ricordare che l’attore ha effettivamente immaginato di proporsi come sindaco in più di un’occasione.

Dopo aver espresso già nel 2016 l’idea, Boldi era tornato a parlarne nel 2020, mostrandosi disponibile a entrare in politica. In quell’occasione, pur manifestando il suo supporto ad Attilio Fontana, aveva ipotizzato la creazione di un nuovo partito di taglio trasversale, mescolando principi di destra e di sinistra.

Fonte foto: ANSA

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