Manovra, il governo ottiene la fiducia alla Camera. Nuovi errori nelle tabelle, emendamenti per correggerli
Stretta finale per la manovra economica: il governo Meloni incassa la fiducia alla Camera sulla legge di Bilancio
Prima via libera della Camera dei Deputati alla legge di Bilancio. Il governo Meloni ha ottenuto la fiducia sulla manovra economica con 221 sì, 152 no e 4 astenuti. L’Assemblea dovrà ora votare le tabelle e gli ordini del giorno, il voto finale è previsto per l’alba di sabato 24 dicembre.
- Manovra, il governo ottiene la fiducia
- Legge di Bilancio, sabato il voto finale della Camera
- Nuovi errori nelle tabelle
- Le dichiarazioni di voto
Manovra, il governo ottiene la fiducia
Dopo una lunga e travagliata gestazione, si sta per concludere l’iter alla Camera dei Deputati della manovra economica per il 2023. Nella serata di venerdì 23 dicembre, poco prima delle 22, il governo ha ottenuto la fiducia sulla legge di Bilancio.
La manovra è stata approvata con voto palese con 221 voti a favore, 152 voti contrari e 4 astenuti.
“È come gli aerei, quando c’è un po’ di turbolenza, l’importante è atterrare”. Così il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha commentato la concitazione vissuta nelle ultime battute della manovra economica.
Legge di Bilancio, sabato il voto finale della Camera
Serviranno però ulteriori passaggi prima di arrivare al voto finale, atteso per l’alba di domani, sabato 24 dicembre. A seguire il voto in Aula sulle tabelle e gli ordini del giorno, quindi la riunione del Consiglio dei ministri per approvare la nota di variazione di bilancio.
Successivamente riprenderà la seduta alla Camera con le dichiarazioni di voto e il voto finale, previsto per le 6 della mattina. Il testo quindi passerà al Senato.
Nuovi errori nelle tabelle
Nella lunga giornata di oggi alla Camera per l’approvazione della manovra non sono mancati problemi e intoppi. Poco prima dell’inizio della seduta infatti sono stati trovati due errori in altrettante tabelle allegate alla manovra.
Il governo ha quindi dovuto presentare due emendamenti per correggere gli errori. Le tabelle e i due emendamenti che le correggono verranno votate dopo la fiducia, che riguarda solo il testo della legge di bilancio.
Il primo correttivo è di natura puramente tecnica e contabile per l’allineamento delle coperture. Il secondo assegna 20 milioni di euro per l’acquisto da parte dello Stato di Villa Verdi e 400 mila euro per contrastare la peste suina in Piemonte.
Un’altra magagna dunque per l’esecutivo, ma niente di paragonabile a quanto successo giovedì, quando il testo della legge era dovuto tornare in Commissione dopo che la Ragioneria di Stato aveva ravvisato ben 44 correzioni per mancanza delle necessarie coperture.
Le dichiarazioni di voto
Durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia alla Camera, il capogruppo del Terzo polo Luigi Marattin ha confermato il no alla manovra, parlando di “un livello di approssimazione, di incapacità e di superficialità” che “non si era mai visto nella storia della Repubblica”.
“Questa era una prova da superare, una prova di credibilità politica e ci siamo fatti trovare pronti. Abbiamo dimostrato solidità, credibilità e coerenza”, ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia, Alessandro Cattaneo.
“State creando le permesse di un grande disastro sociale e state compromettendo la coesione sociale, che è il tessuto connettivo della nostra società”, ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte annunciando il voto contrario alla fiducia.
“Lo smantellamento del reddito di cittadinanza, unito all’indifferenza per le buste paga e il ricorso massiccio ai voucher significa che avete una visione distorta del mercato del lavoro. La riassumo in un concetto: Schiavismo 2.0”, ha dichiarato Conte.
“Intervenire contro il caro bollette era un impegno di tutte le forze politiche in campagna elettorale, è evidente che fosse una priorità per questo governo, e abbiamo migliorato le misure del governo Draghi su questo fronte”, ha affermato il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari.
“Questa manovra ingiusta e dall’orizzonte corto, non avrà il nostro voto favorevole, a questo governo sordo e chiuso non daremo la nostra fiducia”. Così la capogruppo del Pd, Debora Serracchiani.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questa legge di bilancio. Il tema centrale di questa manovra è la crescita, è avere più Italia in Europa e nel mondo”. Così Ylenja Lucaselli di Fratelli d’Italia.