Maestra fa recitare l'Ave Maria e realizzare un rosario ai bambini ad Oristano: sospesa per 20 giorni
Preghiere in classe, polemiche per il provvedimento disciplinare del preside di una scuola in provincia di Oristano
Venti giorni di sospensione e riduzione dello stipendio. È il provvedimento disciplinare inflitto ai danni di una maestra di una scuola primaria in provincia di Oristano, “colpevole” di aver fatto recitare delle preghiere agli alunni della sua classe.
- Fa recitare le preghiere e realizzare un rosario in classe
- Sospesa per 20 giorni
- La maestra annuncia ricorso
- Le polemiche politiche
Fa recitare le preghiere e realizzare un rosario in classe
La protagonista della vicenda, riportata dall’Unione Sarda, è Marisa Francescangeli, insegnante 58enne nella scuola primaria di San Vero Milis, in provincia di Oristano. I fatti sono avvenuti pochi giorni prima di Natale, il 22 dicembre, il mese scorso è arrivata la sospensione.
La docente era in classe per sostituire un suo collega e, visto che era Natale, ha deciso di far realizzare ai bambini un braccialetto con delle perline, per rappresentare il rosario. Poi alla fine della lezione ha fatto recitare agli alunni l’Ave Maria e il Padre Nostro.
Sospesa per 20 giorni
Due madri però si sarebbero lamentate di quanto accaduto con il preside. Successivamente c’è stato un incontro con i genitori e il dirigente scolastico, durante il quale la maestra si è scusata per il gesto.
Evidentemente non è bastato. Ai primi di marzo, al rientro da un periodo in malattia, le è stato notificato il provvedimento disciplinare da parte del preside e dell’Ufficio scolastico provinciale: sospensione per 20 giorni, con annessa riduzione dello stipendio.
La maestra annuncia ricorso
La maestra, che potrà tornare a scuola solo dal 16 aprile, ha spiegato al quotidiano sardo di essersi rivolta ad un legale: “Mi sono dovuta rivolgere a un avvocato, abbiamo chiesto l’accesso agli atti, ricorreremo in tribunale“.
Contro il provvedimento disciplinare si è schierato il sindacato, che ritiene non corretta la procedura seguita dal preside, per non aver consentito all’insegnante di motivare il suo comportamento né di presentare controdeduzioni.
Al fianco dell’insegnante anche diverse mamme, che hanno chiesto il rientro immediato della maestra a scuola e il ritiro del provvedimento, secondo loro una punizione eccessiva.
Le polemiche politiche
La vicenda è arrivata anche in Parlamento. I deputati leghisti Giorgia Latini e Rossano Sasso, vicepresidente e capogruppo in Commissione cultura, scienza e istruzione, hanno chiesto l’intervento del ministro dell’Istruzione Valditara.
“Non si può sospendere una maestra per aver recitato il Padre Nostro in classe, il giorno prima delle vacanze natalizie. Qui si è andati ben oltre la lesione della dignità e dei diritti di un lavoratore. Se fosse tutto vero saremmo dinanzi ad una vera e propria follia“, affermano i due in una nota.