Luigi Di Maio a Piazzapulita smentisce Giorgia Meloni sul Mes: "Ha detto una cosa vera e una falsa"
Luigi Di Maio ha contestato la ricostruzione di Giorgia Meloni sul Mes: l'ex capo politico dei 5 Stelle ha ricostruito le date e i fatti connessi all'approvazione del documento
In collegamento con Corrado Formigli a Piazzapulita, Luigi Di Maio ha smentito la versione fornita da Giorgia Meloni sul Mes. Per la presidente del Consiglio, il governo Conte approvò il Meccanismo Europeo di Stabilità non avendone diritto in quanto dimissionario. Le date, come ha ricordato Di Maio, smentiscono però la versione fornita dalla premier.
Luigi Di Maio su Giorgia Meloni e il Mes
Luigi Di Maio è stato capo politico del Movimento 5 Stelle, vicepremier nei governi Conte nonché ministro degli Esteri. Oggi è rappresentante speciale dell’Unione europea per le regioni del Golfo Persico.
“Il presente del Consiglio dice due cose, una vera e una falsa“, ha esordito Di Maio mantenendo toni pacati per tutto il suo intervento.
Il nodo delle date
“Quella vera – ha spiegato Di Maio – è che il governo Conte II nel 2020 ha votato la riforma del meccanismo europeo di stabilità, il famoso Mes. Lo ha fatto il 30 novembre del 2020 col ministro Gualtieri all’Eurogruppo, lo ha fatto in Parlamento il 9 dicembre 2020 col Movimento 5 Stelle e Pd e Italia Viva che votarono a favore e lo ha fatto il presidente Conte in persona, all’Eurosummit dell’11 dicembre”.
“Ciò che dice di falso, – ha aggiunto l’ex vicepremier – mi dispiace dirlo, è che in qualche modo io abbia firmato il mandato all’ambasciatore per l’ultimo atto di firma del Mes in un momento in cui non ero nel pieno dei miei poteri perché il governo Conte era già caduto”.
Giorgia Meloni aveva mostrato in aula un documento con l’autorizzazione dell’allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a “finalizzare” l’accordo sul Mes.
Secondo la Meloni, la firma sarebbe arrivata oltre il 90esimo minuto, quando ormai il governo non era più titolato a stringere accordi strategici, ma solo a gestire affari correnti. La premier aveva anche attaccato il Pd sul Mes chiedendo perché non lo avesse ratificato quando era al governo.
Ma l’accordo sul Mes in realtà era già stato preso mesi prima e quel documento era solo un atto di ratifica formale, come puntualizzato da Luigi Di Maio.
Secondo Giorgia Meloni però la “firma è stata fatta un giorno dopo le dimissioni del governo Conte contro il parere del Parlamento. Senza dirlo agli italiani, senza metterci la faccia e con il favore delle tenebre”.
“Quindi – ha spiegato Di Maio – quando ho firmato l’atto il governo era nel pieno dei suoi poteri“.
Di Maio poi ha ironizzato sullo staff della premier che, a suo dire, forse “l’avrebbe dovuta proteggere un po’ di più”, considerando l’equivoco delle date.
La firma come atto formale
“Non voglio neanche sminuire quello che lei dice, però il mio mandato all’ambasciatore è l’atto meramente di firma, ma all’Eurosummit di dicembre, un mese prima, si era già deciso tutto e già prima c’è una lettera dell’ambasciatore”, ha nuovamente spiegato Di Maio addentrandosi poi in altri dettagli.
“Quindi non c’era niente di segreto”, ha concluso Luigi Di Maio.