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Liliana Resinovich, Claudio Sterpin parla del secondo telefono: "Si è rotto durante una lite con il marito"

Claudio Sterpin parla del secondo telefono di Liliana Resinovich: "Glielo aveva comprato il marito e si era rotto", perché usare un altro dispositivo?

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Secondo Claudio Sterpin, il secondo telefono di cui Liliana Resinovich era in possesso sarebbe stato un regalo del marito Sebastiano Visintin, e il dispositivo sarebbe andato fuori uso proprio durante una lite con l’uomo. Il sedicente amante dela donna lo riferisce a ‘Ore14’, puntando nuovamente il dito contro il vedovo. Quel telefono avrebbe smesso di funzionare il 12 dicembre 2021, due giorni prima della scomparsa della donna.

Il secondo telefono di Liliana Resinovich

A ‘Ore14’ Claudio Sterpin racconta alcuni dettagli sul secondo telefono di Liliana Resinovich. Secondo l’amico speciale, Lilly “aveva due numeri di telefono“, dunque “due schede”. Una di queste veniva usata in un Samsung che usava “esclusivamente per fare ricerche in Internet, tutte quelle sul divorzio e anche tutte le altre cose, tipo ‘ricerca casa’”.

Dal 12 dicembre Liliana Resinovich avrebbe smesso di usare quel secondo dispositivo, e su questo dettaglio Claudio Sterpin fa delle ipotesi: “O lei glielo ha tirato dietro, perché erano in baruffa sicuramente la sera, sono tornati da Grado e l’atmosfera non era un granché, o lui se l’è preso, ‘Questo è mio’“.

Perché Liliana Resinovich aveva un secondo telefono? E perché ha smesso di usarlo due giorni prima della scomparsa? Claudio Sterpin ipotizza: “Si è rotto durante una lite con Sebastiano Visintin”

Ancora, Claudio Sterpin aggiunge un ulteriore tassello al puzzle del mistero: la mattina del 14 dicembre 2021 Liliana avrebbe dovuto raggiungerlo, ma gli aveva telefonato per spiegargli che avrebbe tardato qualche minuto. Il ritardo era dovuto, secondo Sterpin, a una tappa quasi obbligata presso un centro Wind per “prendersi un telefono suo”.

Un acquisto che avveniva “per la prima volta, probabilmente, perché quelli precedenti erano tutti procurati da Sebastiano“. Come è noto, in casa di Sterpin Liliana Resinovich non è mai arrivata. Pochi minuti dopo, infatti, si persero le tracce della donna.

Il mistero della borsa

A soffiare sul fuoco dei sospetti contro Sebastiano Visintin è la storia della borsa con la fantasie di mappe. L’amica Gabriella, vicina di casa della coppia, fa notare alcune contraddizioni che riguardano proprio quell’accessorio. Nello specifico, la donna riferisce che dopo la scomparsa di Liliana Resinovich Sebastiano avrebbe mostrato ad amici e parenti soltanto due ante del loro armadio, mentre nella terza – avrebbe sostenuto il marito – non c’erano oggetti né indumenti della donna scomparsa. In quell’occasione, Gabriella e gli altri non avrebbero notato la borsa.

Ancora, Visintin agli inquirenti aveva riferito che la moglie si era allontanata portando con sé il portafogli e il bancomat, ma gli stessi oggetti erano stati rinvenuti dagli inquirenti durante una perquisizione del 23 dicembre, proprio all’interno di quella borsa. La stessa borsa, inoltre, era comparsa in una foto che Sergio Resinovich scattò all’armadio della sorella il 18 dicembre.

Un amico difende Sebastiano Visintin

Mentre parenti e amici della coppia puntano il dito verso il marito di Liliana, una voce si alza controcorrente e difende Sebastiano Visintin. Si tratta di Fulvio, amico del vedovo, che sostiene che tutti gli accusatori dell’uomo potrebbero essere in realtà custodi di una verità diversa, visto che sin dalle prime ore della scomparsa di Liliana Resinovich avrebbero dimostrato un certo accanimento nei confronti del marito.

Sebastiano Visintin, intanto, ha dichiarato che si impegnerà da ora a per sempre a difendere la dignità della moglie defunta.

Fonte foto: ANSA

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