Focus sulla morte di Liliana Resinovich: dalla teoria del fratello al mistero della borsa gialla
Sulla morte di Liliana Resinovich continuano ad aleggiare molti misteri: nuove rivelazioni in onda a Quarto Grado
Proseguono le indagini sulla morte di Liliana Resinovich, la 63enne di cui si sono perse le tracce il 14 dicembre 2021 dalla sua casa di via Verrocchio a Trieste e il cui cadavere fu ritrovato il 5 gennaio 2022, a poca distanza dall’abitazione, nel parco di San Giovanni.
Il corpo è stato rinvenuto infilato in due grandi sacchi dell’immondizia, e con la testa chiusa in due sacchetti di plastica. Anche il programma Quarto Grado, nella puntata in onda su rete Quattro venerdì 9 febbraio, è tornato ad indagare.
- Quarto Grado, la teoria del fratello di Liliana Resinovich
- Il dettaglio della borsa gialla
- Il doppio nodo piano sul sacchetto di plastica
Quarto Grado, la teoria del fratello di Liliana Resinovich
La trasmissione Mediaset ha raggiunto il fratello della vittima, Sergio Resinovich, il quale ha dichiarato che secondo lui la sorella è deceduta dopo aver avuto una lite verbale. “Per me lei è morta a causa di una violenta lite verbale e dopo aver ricevuto un pugno o uno schiaffo all’interno di una vettura. Penso sia andata così”. Questa la versione teorizzata da Sergio.
Il dettaglio della borsa gialla
Quarto Grado ha posto il focus anche su una borsa posseduta da Liliana. Il 18 dicembre 2021, Sergio va a trovare il marito di Liliana, Sebastiano Visintin. “Lilly” è scomparsa da 4 giorni.
Il fratello vuole dare un’occhiata nell’armadio della sorella in cerca di indizi utili per ritrovarla. Nota una borsa gialla con disegnate sopra delle mappe.
Si tratta della stessa borsa al cui interno, nel corso dell’ispezione del 23 dicembre, verranno ritrovati portafogli, greenpass e bancomat della donna.
Il marito disse di non aver guardato per rispetto nelle cose della moglie, ma a Sergio e alla polizia assicurò che Liliana si era allontanata da casa portando con sé portafogli e bancomat.
A un’amica disse invece che la moglie non aveva soldi con sé. “Versioni differenti fornite al fratello e all’amica, Sebastiano era solo confuso?”, si chiede Quarto Grado, andando a sondare un altro mistero della vicenda.
Il doppio nodo piano sul sacchetto di plastica
Altro punto di difficile interpretazione è quello riguardante i sacchi in cui è stato trovato il cadavere della donna.
Il corpo senza vita era contenuto in due sacchi neri perfettamente integri, fatto piuttosto strano. Ma c’è dell’altro: il volto di “Lilly” era all’interno di due sacchi bianchi biodegradabili e all’esterno c’era un cordino con un doppio nodo piano.
Altro quesito posto dal programma di Rete Quattro: “Pensate a una donna che si toglie la vita come può fare un doppio nodo con la testa già imbustata in due sacchetti?”.