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Morte di Liliana Resinovich, i dubbi dei familiari sull'alibi di Visintin per i video girati in bicicletta

I familiari sollevano dubbi sui video girati da Sebastiano Visintin con la GoPro nel giorno della scomparsa di Liliana Resinovich: cosa non torna

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La mattina del 14 dicembre, giorno della scomparsa di Liliana Resinovich, il marito Sebastiano Visintin si trovava in giro per il consueto giro con la sua bicicletta. Visintin, inoltre, aveva con sé la GoPro con la quale era solito documentare le sue escursioni. I famigliari di Lilly, tuttavia, chiedono agli inquirenti una perizia tecnica sulla strumentazione usata dall’uomo per verificare se gli orari coincidono.

Quella mattina Sebastiano Visintin ha lasciato il suo magazzino nel quale affila coltelli ed è partito per un giro con la bici, munito di GoPro. Oggi i filmati immortalati con la videocamera rappresentano l’alibi di Visintin, che oggi si strugge: “Ma guarda te, io quella mattina ero a spasso… ” mentre la moglie scompariva nel nulla. Sebastiano ripercorre il tragitto a favore delle telecamere di ‘Quarto Grado’. Si ferma a villa Bonomo, il punto in qui il 14 dicembre 2021 è arrivato alle 13:02 dopo essere passato per via Stock alle 12:39. Eppure il suo telefono agganciò la cella di via San Primo alle 12:47, un luogo decisamente incompatibile per posizione e distanza rispetto alle destinazioni appena citate.

A ‘Quarto Grado’ Visintin spiega: “Ho fatto i video senza badare alle celle telefoniche, valuteranno gli inquirenti”. Il video successivo a quello che riguarda villa Bonomo parte dalla strada nuova per Opicina. Secondo gli orari riportati sulla GoPro, tra l’orario di arrivo a villa Bonomo e quello di partenza lungo la strada per Opicina, Visintin avrebbe impiegato 13 secondi, ma il percorso richiede cinque minuti. Infine, due video mancherebbero all’appello: “Se un paesaggio mi piace lo lascio, se non mi piace lo cancello”, spiega Sebastiano Visintin.

liliana-resinovich-sebastiano-visintin-2 Fonte foto: ANSA
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