Libia, approvata dichiarazione alla Conferenza di Berlino
Via libera della Conferenza di Berlino sulla Libia, secondo la bozza circolata nelle ultime ore
Via libera della Conferenza di Berlino sulla Libia, secondo la bozza circolata nelle ultime ore. Stando a quanto riporta l’Ansa, i leader libici Fayez Sarraj e Khalifa Haftar hanno nominato i membri della commissione militare ‘5+5’ che, secondo il piano di azione Unsmil, dovrebbe avere il compito di monitorare il cessate il fuoco e stabilire la linea degli schieramenti.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è recato a Berlino insieme al premier Giuseppe Conte per l’inizio dei lavori della conferenza sulla Libia. Prima del vertice il capo della Farnesina ha incontrato il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu. Alle 10 ha poi incontrato il collega egiziano Sameh Shoukry.
Luigi Di Maio incontra i ministri degli Esteri di Turchia e Egitto
L’incontro tra Luigi Di Maio e Mevlut Cavusoglu è avvenuto alle 8.15. Durante la riunione il ministro degli Esteri ha dichiarato: “La Turchia è un partner fondamentale dell’Italia e dell’Unione Europea, e un interlocutore cruciale per la stabilità regionale”. I due ministri hanno ribadito la “responsabilità comune per la pacificazione” del Paese.
“Il blocco delle esportazioni di petrolio indebolisce la Libia e il popolo libico, una delle poche entrare che ha la Libia per sostenere i suoi cittadini”, ha dichiarato Luigi Di Maio ai cronisti intervenuti a Berlino. “Siamo pronti come Italia a ospitare la prossima riunione per implementare il processo politico” in Libia.
“Con il consenso di tutte le parti si devono considerare tutte le forme politiche per rafforzare le istituzioni libiche, i protagonisti di questo conflitto e di questa escalation devono avere a cuore il bene del popolo libico“, ha aggiunto il ministro a margine del bilaterale con Sameh Shoukry, secondo quanto riporta l’Ansa.
Luigi Di Maio si è detto sicuro che “la conferenza avrà un esito positivo“, indicandola come “un importantissimo punto di partenza”.
“Vari Paesi dell’Unione Europea sono pronti a mettere in atto una missione di monitoraggio per far rispettare l’embargo. In Libia non devono entrare più armi. Nell’ambito dell’ombrello Onu e con precise regole sul ‘cessate il fuoco’ e sullo stop alla vendita delle armi, penso che l’Italia possa far parte di una missione di interposizione“, ha annunciato il ministro degli Esteri.
“Con la Conferenza di Berlino la diplomazia è di nuovo al centro, la conferenza rimette al centro la soluzione politica. Quando si dialoga attorno a un tavolo i Paesi Ue avanzano, quando c’è una guerra arretrano“, ha concluso Luigi Di Maio davanti ai microfoni dell’Ansa al termine degli incontri con i suoi omologhi provenienti da Turchia ed Egitto.
Il piano di Luigi Di Maio alla conferenza di Berlino sulla Libia
Alla conferenza di Berlino sulla Libia l’Italia chiederà che “l’Unione Europea parli con una sola voce, per fermare la vendita di armi e far rispettare le sanzioni previste dall’embargo delle Nazioni Unite”, ha annunciato il ministro degli Esteri su Facebook.
“Un appuntamento importante, che vedrà riuniti allo stesso tavolo tutti gli attori di quella che consideriamo una vera e propria guerra per procura“, ha sottolineato Luigi Di Maio, ribadendo che l’unica via d’uscita alla crisi in Libia “è quella del dialogo e della diplomazia e, in questa cornice, l’Ue dovrà recitare un ruolo da protagonista”.
“La risposta alla crisi libica non può essere un’altra guerra“, ha sottolineato il capo della Farnesina. “Nel 2011 sono stati compiuti errori gravissimi. Li ricordiamo tutti”.
“Il risultato di quell’intervento militare furono migliaia di vittime, nuovi flussi migratori e decine di nuove cellule terroristiche che oggi operano a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste. Non possiamo più ripetere quegli errori”, ha ribadito Luigi Di Maio.
Libia: la richiesta di Fayez al-Sarraj all’Unione Europea
Nel mentre Fayez al-Sarraj ha lanciato un appello all’Unione Europea attraverso il quotidiano tedesco Die Welt, chiedendo lo spiegamento di una “forza di protezione internazionale” in Libia.
“Se Khalifa Haftar non pone fine alla sua offensiva”, ha dichiarato il presidente del Consiglio della Libia, “la comunità internazionale dovrà intervenire con una forza internazionale per proteggere la popolazione civile libica”.