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Matteo Messina Denaro ricoverato in ospedale: "Condizioni disperate", operato per una occlusione intestinale

L'avvocato di Matteo Messina Denaro riferisce che le condizioni del boss di Cosa Nostra sono disperate: è stato trasferito in ospedale

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Matteo Messina Denaro sta male, molto male. È quanto riferito dall’avvocato del boss di Cosa Nostra, arrestato a gennaio dopo quasi trent’anni di latitanza. L’ex primula rossa è affetto da un cancro avanzato e per il legale le sue condizioni sono non solo disperate, ma incompatibili con il carcere. È stato ricoverato in ospedale e sottoposto ad un intervento.

Ricoverato in ospedale e operato

Nel pomeriggio di oggi, martedì 8 agosto 2023, Matteo Messina Denaro è stato trasferito nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Come riporta Ansa, è stato ricoverato nel reparto di chirurgia, dove sono state disposte “imponenti misure di sicurezza”.

L’ex latitante è stato operato per una improvvisa occlusione intestinale. Le sue condizioni ora verranno valutate e anche da qui arriverà probabilmente una prima possibile svolta circa il suo futuro e la detenzione in carcere in regime di 41bis.

Come sta Matteo Messina Denaro, malato di tumore

A parlare è stato Alessandro Cerella, avvocato del super boss mafioso che affianca da qualche settimana la nipote e avvocatessa Lorenza Guttadauro nella difesa di Messina Denaro. Il 61enne è rinchiuso nel carcere dell’Aquila da quasi otto mesi.

Una situazione che il legale definisce tragica e che si augura possa cambiare viste le sue condizioni di salute “disperate”. Ad Adnkronos, ha dichiarato: “Non mangia, beve soltanto, non sta bene, necessita di un immediato ricovero in ospedale”.

Messina Denaro è affetto da un tumore al quarto stadio e a giugno ha anche lasciato il carcere per un intervento, rientrando in giornata nell’istituto di pena.

L’avvocato Alessandro Cerella

Il boss non si reggerebbe in piedi e per questo il legale è intenzionato ad avanzare la richiesta: “Non può stare dentro una cella al 41 bis. Deve essere assistito da un infermiere dentro una struttura ospedaliera il prima possibile”.

Chiesta la scarcerazione del boss di Cosa Nostra

Nelle sue dichiarazioni rilasciate a numerosi organi di stampa, sottolinea che “non sono un medico ma le sue condizioni sono critiche” e che nonostante l’aiuto dei medici la situazione è difficoltosa perché gli stessi non possono vederlo tutti i giorni.

Nel carcere dell’Aquila è stata predisposta una stanza apposita per permettergli di portare avanti la chemioterapia, ma per l’avvocato Cerella la soluzione non è ottimale: “In carcere non può più stare. Nonostante il nome che porta come a qualsiasi altro detenuto devono essere garantiti i diritti costituzionali”.

Secondo lui, “Nei confronti di Messina Denaro c’è un accanimento: con un tumore al quarto stadio non può stare in una cella senza un infermiere a bere succhi di frutta, invece di avere delle flebo”. Dovrebbe essere controllato h24, aggiunge, auspicando un ricovero ospedaliero per l’assistito.

Confermato l’ergastolo per l’ex primula rossa

In attesa di conoscere quale sarà la risposta delle autorità alla richiesta dell’avvocato (non ancora presentata formalmente), nei giorni scorsi è stato confermato l’ergastolo per Matteo Messina Denaro per le stragi del 1992.

Anche in appello, il boss è stato ritenuto mandante dell’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, oltre alla moglie del primo e agli agenti della scorta di entrambi.

La sentenza da parte dei giudici del Tribunale di Caltanissetta è arrivata proprio il 19 luglio 2023, 31 anni dopo la strage di via D’Amelio. È stata così accolta la richiesta avanzata dai procuratori generali Antonino Patti, Fabiola Furnari e Gaetano Bono. 

Anche in questo caso, l’ex primula rossa ha rinunciato a comparire. La Corte d’Assise aveva predisposto un collegamento dal carcere dove, da gennaio, sta già scontando l’ergastolo.

Fonte foto: ANSA

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