Caso Laura Ziliani, "Ho visto tutto": spunta una mail anonima
Un vicino di casa di Laura Ziliani ha inviato una mail anonima alla polizia: svelati nuovi dettagli sulla morte dell'ex vigilessa
Nuovi dettagli sull’omicidio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa morta a Brescia. Nel corso delle indagini è spuntata una mail anonima inviata all’indirizzo di posta elettronica della polizia locale della Valle Camonica il 16 maggio scorso. Intanto, si è tenuto nella giornata di martedì 28 settembre l’interrogatorio di garanzia per i tre accusati dell’omicidio della donna, le figlie Paola e Silvia e il compagno della più grande.
Mail anonima: “Il mio vicino aveva sulle spalle il corpo di Laura Ziliani”
“Il mio vicino aveva sulle spalle il corpo di Laura Ziliani. Sono stato pagato per il mio silenzio”, si legge nella mail il cui contenuto è riportato dal Corriere della Sera.
L’anonimo segnalava di aver visto, la mattina dell’8 maggio 2021, “il vicino di casa che ha preso sulle spalle una signora priva di sensi dalla loro macchina”.
Infine, “sono stato pagato per serbare il silenzio, ma sono pronto a negoziare un nuovo accordo”, ha dichiarato l’anonimo.
Interrogatorio di garanzia per i tre accusati
I tre accusati dell’omicidio dell’ex vigilessa Laura Ziliani, Paola e Silvia Zani e Mirto Milani, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, infatti, non hanno risposto alle domande del gip. La procura di Brescia valuta di interrogarli tra qualche giorno.
I tre, ricordiamo, sono indagati con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Per la procura Laura Ziliani è stata uccisa per il suo patrimonio.
La vittima fu prima narcotizzata con del bromazepan, un potente sonnifero, ansiolitico e antidepressivo, e poi uccisa molto probabilmente per soffocamento.
Gli inquirenti sostengono “che Laura Ziliani abbia trovato la morte all’interno delle pareti domestiche per mano dei tre soggetti ivi presenti la sera dei fatti e che gli accadimenti successivi altro non siano che un tentativo di depistaggio posto in essere dagli autori del reato”. L’omicidio è infatti “frutto di una lunga premeditazione“.