La giovanissima premier finlandese sfida Putin sul gas russo: chi è Sanna Marin e che cosa ha detto
Gas naturale, petrolio, carbone, per la 36enne l'Occidente non ha fatto abbastanza sulle sanzioni
Tra pochi giorni Sanna Marin, apprezzata e giovanissima premier (la più giovane al mondo, a dir la verità), a capo del governo della Finlandia, presenterà al Parlamento del suo Paese le motivazioni a supporto della scelta di entrare nell’Alleanza Atlantica, naturalmente in funzione anti russa.
“La Russia non è il vicino che pensavamo fosse”, ha dichiarato la 36enne con evidente riferimento alle vicende del conflitto in Ucraina. Poi ha esortato i leader del suo Paese a schierarsi con la NATO “in modo completo” e “rapido”.
Chi è Sanna Marin, la giovane premier finlandese di 36 anni: a 25 era già sindaco di una città di medie dimensioni
La carriera di Sanna Marin ha coinciso con un’ascesa rapidissima. Già a 25 anni la ragazza, appartenente alla generazione dei millennials (nati tra il 1981 e il 1996), ha dato prova delle sue capacità amministrative e di canalizzazione del consenso. A quell’età – in Italia appena si comincia a votare al Senato – era alla guida della giunta comunale di Tampere, che conta circa 244mila abitanti.
Il ruolo di vicepresidente del partito socialdemocratico: nel 2019 ministro, poi alla guida dello Stato
Successivamente, è stata vicepresidente del suo partito (i socialdemocratici) ed è quindi stata eletta prima deputato, a soli 30 anni, e poi ministro per i Trasporti e le Comunicazioni, nel 2019.
La sua carriera politica ha raggiunto l’apice quando è stata nominata alla guida dello Stato, è succeduta all’ex premier ad Antti Rinne.
La sfida a Putin: gas naturale, petrolio, carbone, per la 36enne l’Occidente non ha fatto abbastanza sulle sanzioni
Marin si è distinta per il pugno di ferro usato contro Putin nei suoi discorsi, sul tema delle sanzioni. Opinione della giovane leader finlandese è che l’Occidente non abbia fatto abbastanza per esercitare pressioni economiche sulla Russia. La priorità, quindi, sarebbe interrompere le forniture di carbone, gas naturale e petrolio russo.
“Riconosco che c’è ogni sorta di difficoltà e che i Paesi si trovano in posizioni diverse. Tuttavia, le persone muoiono ogni giorno in Ucraina. Dobbiamo porre fine alla guerra. Dobbiamo essere pronti a scendere a compromessi nella nostra vita quotidiana. Dobbiamo essere pronti a pagare un prezzo per porre fine alla guerra”, queste le sue parole sul conflitto in Ucraina