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La Finlandia vicina all'adesione alla Nato. Perché Helsinki va verso la storica decisione

Dopo la guerra in Ucraina la Finlandia è vicina alla storica decisione: abbandonare la dottrina della neutralità e entrare nella Nato

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Se le reali intenzioni di Putin erano quelle di avere meno Nato ai confini della Russia, con l’invasione dell’Ucraina è vicino ad ottenere il risultato opposto. La Finlandia infatti, come ha annunciato il suo ministro degli esteri Pekka Haavisto, è pronta a rinunciare alla sua storica neutralità e chiedere l’adesione all’Alleanza atlantica. E anche la Svezia potrebbe seguire a breve l’esempio del vicino.

La Finlandia è vicina all’ingresso nella Nato

Con la guerra avviata dalla Russia in Ucraina cresce in Finlandia la voglia di entrare a far parte della Nato. L’invasione russa ha innescato un animato dibattito nel paese nordico, membro dell’Unione europea fin dal 1995, che condivide 1.340 chilometri di frontiera con la Federazione russa.

Al centro del dibattito c’è l’esistenza stessa della Finlandia, minacciata dall’aggressività del potente vicino, e la sua dottrina di sicurezza, basata da decenni sulla neutralità. Anche perché nel paese nordico è viva la memoria della guerra tra Finlandia e Russia del 1939-40, avviata anche quella volta da Mosca.

“La situazione è radicalmente cambiata – ha dichiarato il presidente della Repubblica finlandese Sauli Niinisto – i sondaggi recenti dicono che più del 60% dei miei connazionali è favorevole all’ingresso nella Nato”.

Per anni la percentuale dei finlandesi pro-Nato non aveva mai superato il 30%. Tutto è cambiato con l’invasione russa dell’Ucraina. Il governo di centro sinistra guidato da Sanna Marin sta lavorando alla richiesta di adesione, che potrebbe venire presentata già prima del vertice Nato di giugno a Madrid.

La Finlandia verso l’addio alla sua storica neutralità

Il governo di Helsinki sta preparando un libro bianco di valutazione sui pro e contro di una eventuale adesione alla Nato. Il testo arriverà la prossima settimana al Parlamento, che dovrà decidere come procedere. Tutti i segnali però sembrano portare ad un sì alla Nato. “Sarebbe una scelta storica e irreversibile”, ha dichirato Niinisto.

La Finlandia vicina all'adesione alla Nato. Perché Helsinki va verso la storica decisione
La premier finlandese Sanna Marin durante la visita in Germania

La Nato è pronta ad accogliere la Finlandia: “Se vi decidete per un’adesione, penso che tutti i partner vi daranno il benvenuto”, ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in visita a Helsinki giovedì scorso.

La Finlandia quindi va verso una decisione storica: l’abbandono della sua storica neutralità. Una  politica di sicurezza adottata durante la Guerra fredda, con il ricordo ancora fresco della guerra del 1939, con l’obiettivo di non provocare il potente vicino russo.

Una dottrina che è stata ribattezzata “finlandizzazione” e che è stata evocata in queste settimane proprio per l’Ucraina, come base per un accordo che possa mettere fine alla guerra.

Nonostante la neutralità, Helsinki non ha mai trascurato la sua difesa nazionale, investendo risorse notevoli. In Finlandia c’è ancora la leva militare e in caso di mobilitazione il paese può schierare 300mila uomini. Lo scorso dicembre la Finlandia ha speso 10 miliardi di euro per l’acquisto di 64 nuovi caccia F-35.

Anche la Svezia verso la Nato

La guerra in Ucraina potrebbe avere anche un’altra importante conseguenza: anche la Svezia potrebbe decidere a breve di entrare nella Nato, seguendo l’esempio di Helsinki.

Già da anni i due paesi scandinavi partecipano come osservatori alle esercitazioni militari della Nato nel Nord Europa. Nelle scorse settimane Stoccolma e Helsinki hanno inviato per la prima volta un loro contingente comune di oltre 2200 soldati alla vasta esercitazione nel Baltico “Cold Response”.

Come in Finlandia, anche in Svezia sta crescendo la percentuale dei favorevoli all’ingresso nella Nato. La decisione della Finlandia di aderire alla Nato potrebbe far rompere gli indugi a Stoccolma. Sulla decisione della Svezia pesa però la campagna elettorale in vista delle elezioni del prossimo autunno.

Marin Fonte foto: ANSA
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