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La fuga di Filippo Turetta in Germania: l'ex di Giulia Cecchettin senza soldi e benzina, come è stato fermato

La lunga fuga di Filippo Turetta, indagato per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Come è stato fermato in Germania

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Filippo Turetta, il 22enne indagato per l’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato arrestato in Germania, nei pressi di Lipsia. L’ex fidanzato della ragazza, trovata morta nei pressi del lago di Barcis, è stato fermato dalla polizia tedesca sabato sera, dopo una rocambolesca fuga durata sette giorni.

Come Filippo Turetta è stato fermato in Germania

A bordo dell’auto ferma sulla corsia di emergenza dell’autostrada A9, non lontano da Lipsia. Così Filippo Turetta è stato fermato dalla polizia in Germania, in forza del mandato di arresto europeo emesso dal giudice di Venezia nell’ambito dell’indagine per l’omicidio di Giulia Cecchettin.

Il giovane è stato fermato sabato sera verso le 22 lungo nei pressi di Bad Duerrenberg, nella Sassonia-Anhalt, a circa 180 chilometri da Berlino.

La Punto nera del 22enne era ferma sulla corsia di emergenza, a fari spenti e senza le quattro frecce. Un particolare che ha insospettito una pattuglia della polizia stradale tedesca: gli agenti hanno controllato la targa e hanno scoperto che era stata segnalata.

Turetta senza soldi e benzina

Quando i poliziotti sono intervenuti e lo hanno fermato Turetta non ha opposto resistenza. Secondo la polizia tedesca, il giovane si era fermato lungo l’autostrada perché era rimasto senza benzina. E senza soldi per fare rifornimento.

C’è un altro particolare interessante: come riporta la Bild, Turetta non stava andando a nord: era fermo nella corsia in direzione sud. Forse il giovane aveva deciso di tornare in Italia? Soltanto lui potrà chiarire questo aspetto quando verrà interrogato dagli inquirenti.

La fuga di Filippo Turetta

Filippo Turetta è stato fermato ad un settimana esatta dal giorno della scomparsa con l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Dei due ragazzi si erano perse le tracce dalla sera di sabato 11 novembre: erano stati visti in un centro commerciale di Marghera e poi in un parcheggio di Vigonovo, a poca distanza dalla casa della ragazza, dove i due avrebbero litigato.

Poi a Fossò in un video girato da una telecamera di videosorveglianza si vedono i due ragazzi impegnati in una colluttazione, la ragazza viene ferita e perde sangue. Secondo l’ipotesi accusatoria, Turetta avrebbe ucciso l’ex fidanzata quella sera. L’avrebbe quindi caricata in auto, per poi partire.

Da qui una lunga fuga, ricostruita in parte grazie a segnalazioni e al targa system, il sistema di riconoscimento e controllo delle targhe. Nella notte tra sabato e domenica la Punto passa a Zero Branco, quindi a Barcis.

È qui, nei pressi del lago, che Turetta si sarebbe sbarazzato del corpo dell’ex fidanzata, buttandolo in una scarpata, per poi riprendere la fuga. L’auto attraversa l’intera Valcellina, poi domenica l’auto viene tracciata prima Ospitale di Cortina e poi a San Candido, vicino al confine con l’Austria.

L’ultima traccia dell’auto di Turetta risale a mercoledì, in territorio austriaco. Fino a sabato sera, quando il 22enne viene fermato nella Germania centrale, nei pressi di Lipsia.

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