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Giulia Cecchettin uccisa a coltellate, il corpo lasciato cadere per 50 metri in un dirupo: la ricostruzione

Giulia Cecchettin è stata uccisa a coltellate e ha tentato di difendersi: il quadro drammatico dopo l'ispezione cadaverica. Ecco i dettagli

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Sarebbe stato lasciato cadere – o meglio, rotolare – lungo un declivio di 50 metri fino al canalone in cui stato è rinvenuto, il corpo di Giulia Cecchettin. La ragazza 22enne giaceva priva di vita nei pressi del lago di Barcis, non molto distante da Pordenone, e lì è stato ritrovato il suo cadavere nella mattina di sabato 18 novembre.

Giulia Cecchettin è stata uccisa a coltellate

Sono gli inquirenti a ricostruire cosa sarebbe accaduto prima di quell’ultimo tonfo, quando il corpo di Giulia Cecchettin è finito nel canalone dove poi è stato rinvenuto la mattina di sabato 18 novembre.

Il ritrovamento è avvenuto nei pressi del lago di Barcis, lo specchio artificiale d’acqua di Valcellina, in provincia di Pordenone.

corpo di giulia cecchettin
L’arrivo dei carabinieri sul canalone nel quale è stato rinvenuto il corpo di Giulia Cecchettin nella mattina di sabato 18 novembre

Nella tarda serata di sabato 18 novembre è stata completata l’ispezione cadaverica da parte del medico legale Antonio Cirnelli in presenza del sostituto procuratore di Pordenone Andrea Del Missier.

Dall’esame è emerso che Giulia Cecchettin è stata colpita da numerose coltellate che l’hanno raggiunta alla testa e al collo.

Ferite da taglio sono state rinvenute anche sulle mani e sulle braccia, dettagli che rivelano un disperato tentativo di difesa da parte della ragazza.

Il corpo lasciato cadere per 50 metri

Dopo l’aggressione, Filippo Turetta avrebbe adagiato il corpo di Giulia Cecchettin al bordo della strada per poi farlo rotolare lungo un dirupo di 50 metri.

Il cadavere della ragazza ha interrotto la sua corsa nel canalone che scorre tra il lago di Barcis e Piancavallo. Lì è stato rinvenuto dalle unità cinofile della Protezione Civile.

Come riporta ‘Ansa’, il punto in cui Turetta si sarebbe liberato dal corpo di Cecchettin risulta interdetto al transito per l’intera stagione invernale fino al 15 aprile.

Gli inquirenti sottolineano che non è scontato che il ragazzo fosse a conoscenza del divieto, ma viene naturale immaginare che proprio a causa di tale restrizione Turetta abbia agito indisturbato.

Il filmato che incastrerebbe Filippo Turetta

Uno dei punti chiave dell’intera vicenda risale a sabato 11 novembre, ovvero la sera della scomparsa.

Il circuito di videosorveglianza dello stabilimento Christian Dior di Fossò (Venezia) avrebbe immortalato l’aggressione perpetrata da Filippo contro Giulia. Gli inquirenti hanno comunicato i dettagli del filmato: “Nel filmato si vedono i due ragazzi impegnati in una colluttazione durante la quale Giulia viene ferita e perde sangue“.

Quindi: “Filippo, coetaneo della vittima, poneva in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte colpendola nuovamente, al fine di evitare che la stessa fuggisse”.

Poi il disperato tentativo di fuga: “Dopo aver colpito Giulia con calci mentre si trovava a terra, tanto da farle gridare: ‘Mi fai male’ invocando aiuto, Filippo viene ripreso mentre si sposta insieme alla ex in un’altra area con la propria auto, dalla quale la 22enne fugge. Rincorsa, viene colpita alle spalle“.

giulia-cecchettin-uccisa-a-coltellate Fonte foto: Instagram / ANSA
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