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Infermiera accusata di omicidio in una Rsa di Modena, avrebbe ucciso una paziente iniettandole aria in vena

Un'infermiera è indagata per omicidio. In una Rsa di Modena, dove lavora, avrebbe ucciso una paziente affetta da Sla, iniettandole dell'aria in vena

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Simone Gervasio

GIORNALISTA

Giornalista professionista, napoletano trapiantato a Milano, si occupa di cronaca, attualità, cultura pop e sport. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo, ha lavorato per diversi siti e redazioni. Oltre al web, ha avuto esperienze anche in tv e in radio

Un’infermiera è indagata per omicidio. È accusata di aver ucciso una paziente in una Rsa di Modena, dove lavora, avendole iniettato aria in vena. Alla 49enne vengono contestate le ipotesi di omicidio volontario pluriaggravato e falsità materiale e ideologica. Le indagini sono nate dalla denuncia presentata dal responsabile d’area della Rsa, la paziente morta aveva 62 anni ed era affetta da Sla.

Infermiera indagata per omicidio, cosa sappiamo

La Procura di Modena sta indagando su una infermiera di 49 anni che lavora in una Rsa della provincia emiliana. È accusata di aver causato la morte di una paziente di 62 anni, affetta da sclerosi laterale amiotrofica e in regime di sedazione profonda, mediante cure palliative. L’infermiera le avrebbe immesso aria in un catetere venoso, portando al suo decesso.

Gli investigatori stanno cercando di fare luce anche su altri casi di decessi in circostanze analoghe in strutture della zona. Sul conto dell’indagata sono emersi alcuni casi di falsificazione di cartelle cliniche e prescrizioni di farmaci, tramite accessi abusivi al sistema informatico con le credenziali di un medico, in un’altra Rsa tra il 2020 e il 2021.

L’infermiera indagata ha 49 anni

Le indagini in una Rsa di Modena

Come si legge in un comunicato della procura modenese, i fatti risalirebbero allo scorso 31 maggio. Allora la donna sarebbe stata vista mentre, utilizzando una siringa vuota, insufflava più volte aria in un catetere venoso collegata al braccio della degente che sarebbe poi deceduta a causa di embolia.

Le indagini sono dirette dalla Procura di Modena e sono state delegate ai carabinieri dello stesso comune e del Nas di Parma.

Sono scattate dopo la denuncia presentata dal responsabile d’area della Rsa. L’infermiera è stata colpita da un primo provvedimento: è stata infatti interdetta per otto mesi dall’esercizio delle professioni di infermeria, operatrice socio sanitaria, assistente ad anziani, segretaria di studi medici o strutture sanitarie.

Di cosa è accusata

L’infermiera 49enne è indagata per omicidio volontario aggravato dall’essere stato “commesso con mezzo insidioso, con premeditazione, profittando di circostanze di luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, e in danno di persona ricoverata presso struttura sociosanitaria residenziale”.

Scavando nel passato della donna però gli inquirenti hanno trovato anche altro. È infatti indagata anche per falsità materiale e ideologica continuata commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Avrebbe inoltre esercitato abusivamente, in relazione alle modifiche ai piani terapeutici, la professione medica, accedendo al sistema informatico utilizzando le credenziali del medico della Rsa, nonché deliberatamente scelto di non somministrare dei farmaci prescritti ad alcuni pazienti, farmaci che invece venivano da lei gettati nel contenitore dei rifiuti.

Fonte foto: ANSA

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