Malattia del Congo in Italia nel paziente di Lucca? Perché per l'Asl è improbabile dopo i controlli effettuati
Il paziente di Lucca non avrebbe portato la nuova malattia del Congo in Italia: lo conferma la Asl, che ritiene improbabile il contagio
Il paziente ricoverato a Lucca con febbre e anemia è guarito senza complicazioni per lui o i suoi contatti: a confermarlo è l’azienda sanitaria locale, che al momento esclude che il suo sia il primo caso in Italia della misteriosa malattia del Congo. Nel frattempo, a scopo precauzionale, sono stati inviati campioni all’Istituto superiore di sanità per eventuali analisi future, in attesa di ulteriori informazioni sull’agente eziologico congolese.
- I test sul paziente di Lucca rientrato dal Congo
- Il ricovero e la presunta malattia del Congo
- Cosa sappiamo sulla malattia del Congo
I test sul paziente di Lucca rientrato dal Congo
Gli aggiornamenti sul presunto caso di nuova malattia del Congo in Italia sono arrivati direttamente dall’Azienda Usl Toscana nord ovest, di competenza per quanto riguarda il paziente di Lucca ricoverato con febbre persistente e anemia e di ritorno dal paese africano.
Spartaco Sani, responsabile dell’area Malattie Infettive, ha confermato la completa guarigione del paziente e la sua dimissione senza complicanze.
La malattia simil-influenzale in Congo ha causato già decine di morti e centinaia di contagi
“Nessun problema clinico dopo la dimissione, né lui, né i suoi familiari conviventi, né i contatti che aveva avuto anche nelle settimane precedenti” ha chiarito Sani.
Il ricovero e la presunta malattia del Congo
Di rientro dal Congo, il paziente era stato ricoverato lo scorso 23 novembre ed è stato in cura fino al 3 dicembre.
La febbre perdurante aveva fatto alzare il campanello d’allarme, ma l’azienda sanitaria, dopo i controlli necessari, ha ritenuto molto improbabile il contagio.
“Il soggetto ha soggiornato in zone molto distanti dalla sede dove si sono verificati i focolai” ha spiegato Sani, motivo per il quale gli esperti si sentono di escludere un caso italiano della patologia, anche se le informazioni sulla stessa sono ancora frammentarie.
L’azienda sanitaria ha invitato quindi alla calma, specificando che solo per precauzione alcuni campioni di sangue sono stati inviati all’Istituto Superiore di Sanità, al fine di svolgere eventuali verifiche più approfondite, se necessario.
Ma per concretizzare questa ipotesi, bisognerà attendere l’emersione di ulteriori dettagli sul possibile agente causale collegato alla patologia congolese.
Cosa sappiamo sulla malattia del Congo
In base ai dati attuali, la misteriosa malattia simil-influenzale in Congo ha causato almeno 79 morti e 380 contagi, colpendo soprattutto bambini sotto i 5 anni e adolescenti tra i 15 e i 18 anni.
Identificata nella provincia di Kwango, l’epidemia ha sintomi come febbre, anemia, tosse e difficoltà respiratorie. Gli esperti sospettano una possibile polmonite atipica, in attesa dei risultati delle analisi.
La gestione è stata descritta come particolarmente complicata da infrastrutture limitate e dalla necessità di trasportare campioni a laboratori distanti, aspetti che stanno rallentando il processo di comprensione e il contenimento della malattia.