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POLITICA ESTERA

Il premier del Canada Justin Trudeau annuncia le dimissioni dopo 10 anni di governo: cosa succederà

Il premier del Canada Justin Trudeau annuncia le dimissioni: "Tensioni interne al partito", i motivi e cosa potrebbe succedere

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

A gran sorpresa Justin Trudeau, premier del Canada dal 2015, ha annunciato le dimissioni. Il leader dei liberali lo ha fatto in una conferenza stampa dopo le prime indiscrezioni pubblicate dagli organi di informazione internazionali. Negli ultimi tempi il suo partito ha registrato un netto calo nei sondaggi per una sopraggiunta impopolarità dovuta al rincaro del costo della vita.

Justin Trudeau annuncia le dimissioni

Il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato le proprie dimissioni in una conferenza stampa tenutasi lunedì 6 gennaio a Ottawa, alle 16:45 ora italiana.

Il leader Liberal ha fatto riferimento alle “battaglie interne” al suo partito che lo renderebbero inadeguato ad “essere la migliore opzione” alle prossime elezioni.

Il primo ministro del Canada Justin Trudeau ha annunciato le dimissioni: “Troppe battaglie interne nel mio partito”

Nel corso della conferenza Trudeau ha riferito che abbandonerà la sua carica non appena il suo partito avrà scelto un nuovo leader. Lo stesso partito, scrive Repubblica e riporta Reuters, avrebbe fatto pressioni affinché il premier lasciasse il posto a un successore.

Tuttavia, la politica canadese non prevede che un partito possa costringere un leader alle dimissioni entro il breve termine, anche se secondo la stampa internazionale Trudeau potrebbe dimettersi entro le prossime 48 ore.

I motivi

Come già anticipato, nonostante l’acclamata svolta liberale promossa da Trudeau nel 2015, anno della sua prima elezione, negli ultimi tempi il premier si è reso impopolare per i rincari registrati negli alloggi e nelle spese alimentari.

A sfavorire la posizione e la credibilità di Trudeau – scrive Corriere della Sera – anche le parole spese da Trump sul suo conto. Il tycoon, infatti, ha più volte definito il premier canadese con la parola “governatore”, un chiaro riferimento alla possibilità che il Canada diventi il 51esimo Stato degli Stati Uniti d’America.

Ancora, Donald Trump ha minacciato l’imposizione di dazi al 25% sul Canada qualora Trudeau non si impegnasse per contrastare “il flusso di migranti e droga verso gli Stati Uniti”.

Cosa succederà in Canada

Come riporta Repubblica, i tre partiti di opposizione potrebbero votare per rovesciare il governo di Trudeau, ma in questi giorni il Parlamento canadese non è al lavoro, né è previsto che lo stesso partito di un premier costringa il leader a dimettersi a stretto giro.

Per questo motivo il suo partito potrebbe chiedere un voto di sfiducia una volta che il Parlamento riprenderà i lavori, ma ciò potrebbe portare a nuove elezioni che potrebbero dare una spinta ai partiti conservatori ribaltando, quindi, l’assestamento liberale degli ultimi dieci anni.

Intanto emergono già i primi nomi che potrebbero prendere il posto di Trudeau: si tratta di Melanie July, attuale Ministro degli Esteri, e Chrystia Freeland, ex Ministro delle Finanze che nel dicembre 2024 ha abbandonato il governo attualmente in carica dopo aver rivolto inaspettate e aspre critiche nei confronti di Justin Trudeau.

Fonte foto: ANSA

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